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Regione Puglia
19 Maggio 2025 - 14:36
Aula del Consiglio regionale pugliese
BARI - Si blocca in Commissione la discussione su tre provvedimenti strategici per il futuro istituzionale della Puglia. La mancanza del numero legale ha fatto naufragare i lavori della VII Commissione consiliare regionale, impedendo il voto su temi cruciali: la riforma dello Statuto con la riduzione dei consiglieri da 50 a 40, la modifica della norma che limita la candidatura dei sindaci alle regionali, e alcune correzioni alla legge elettorale.
Il confronto, presieduto in apertura da Joseph Splendido, è entrato subito nel vivo con la richiesta del consigliere Napoleone Cera di coinvolgere ANCI, UPI, sindacati, associazioni di categoria, esperti costituzionalisti e avvocati amministrativisti, per un ciclo di audizioni congiunte. L’obiettivo: capire l’impatto reale delle modifiche sui territori, alla luce della stretta finestra temporale prima della fine della legislatura, prevista per l’autunno 2025.
Alla proposta si è aggiunta quella della consigliera Grazia Di Bari, che ha chiesto il rinvio della seduta per includere nel dibattito la proposta firmata dal Movimento 5 Stelle sulla sanzione per le liste che non rispettano la parità di genere tra candidati uomini e donne.
Il consigliere Saverio Tammacco ha invece chiesto di posticipare le modifiche alla legge elettorale, dando invece priorità alla revisione dello Statuto, considerata urgente. Ha inoltre espresso la volontà di sottoscrivere la proposta dei consiglieri Fabiano Amati e Francesco Paolicelli, tesa a modificare la norma che impone ai sindaci di dimettersi almeno 180 giorni prima del voto per potersi candidare. Secondo i proponenti, questa regola limita il diritto di elettorato passivo dei primi cittadini e, di fatto, potrebbe escludere figure scomode dalla competizione politica.
A fronte delle numerose richieste, è emersa l’esigenza di chiarire le modalità di prosecuzione, in base al Regolamento consiliare. Da qui la richiesta di un parere tecnico da parte del Segretario generale e della Sezione Assemblea, avanzata dal consigliere Fabiano Amati, che proponeva di procedere alla discussione per singolo provvedimento.
Nel frattempo, il presidente Splendido ha lasciato la seduta per impegni personali, cedendo la presidenza a Grazia Di Bari. Dopo aver acquisito il parere tecnico, Di Bari ha messo ai voti la proposta di avviare le audizioni. Ma la votazione ha registrato solo 4 presenze: Paolicelli, Amati, Tammacco e Paolo Campo (subentrato a Mazzarano), con la stessa Di Bari che si è astenuta. Troppo pochi per il numero legale: i lavori sono stati quindi sospesi.
Una seduta che avrebbe dovuto segnare un passaggio decisivo sulla riforma dello Statuto e delle regole elettorali, si è trasformata in un nulla di fatto. E mentre il tempo stringe, le divisioni politiche e le assenze rischiano di far slittare riforme delicate, attese da anni.
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