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La sentenza

Nuovo stop per l'acciaieria green a Taranto: annullata la gara da 1 miliardo

Il Consiglio di Stato conferma le irregolarità nell’appalto per l’impianto di preridotto: esclusa la Paul Wurth, la procedura dovrà ripartire da capo. Salta anche la possibilità di subentro per Danieli

L'ex Ilva di Taranto

L'ex Ilva di Taranto

TARANTO - Il Consiglio di Stato ha messo un punto fermo sulla tormentata vicenda dell’impianto di preridotto da realizzare nell’area ex Ilva, confermando l’annullamento dell’appalto da 1 miliardo di euro assegnato alla Paul Wurth Italia Spa. La società, controllata dal gruppo SMS, si era aggiudicata la gara per la costruzione di una struttura destinata a produrre 2 milioni di tonnellate annue di acciaio a basso impatto ambientale, ma il percorso si è ora interrotto.

La sentenza, pubblicata il 15 maggio, ha confermato anche l’annullamento dell’intera procedura di gara, originata da Dri D’Italia Spa, partecipata da Invitalia. La procedura dovrà essere integralmente rifatta, bloccando così un progetto considerato strategico per la transizione ecologica del polo siderurgico tarantino.

Il ricorso era stato presentato da Dri D’Italia contro Danieli e C. Officine Meccaniche, ma nel procedimento si erano costituiti anche il Ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia e la stessa Paul Wurth. I giudici di Palazzo Spada hanno confermato in toto quanto già stabilito circa un anno fa dal TAR di Lecce.

Al centro del contenzioso, la tipologia di offerta richiesta dalla gara. Le norme di gara prevedevano un contratto EPC (Engineering, Procurement and Construction), ovvero la realizzazione chiavi in mano dell’opera, progettata e costruita dall’appaltatore. Paul Wurth, invece, aveva presentato un’offerta limitata al modello EP (Engineering and Procurement), priva quindi della fase di costruzione dell’impianto.

"L’offerta presentata da Paul Wurth non soddisfa i requisiti richiesti dalla stazione appaltante, in quanto non includeva la realizzazione dell’impianto", si legge nelle motivazioni della sentenza.

I giudici amministrativi hanno anche ribadito la competenza della giustizia amministrativa sulla questione, evidenziando che la normativa vigente prevede l’applicazione delle regole per i contratti pubblici anche in questo tipo di interventi. La sentenza esclude inoltre ogni possibilità che Danieli possa subentrare nell’appalto già annullato, imponendo a Dri D’Italia di bandire una nuova gara in conformità al Codice dei contratti pubblici.

Lo stop imposto dal Consiglio di Stato rappresenta un serio ostacolo per la riconversione industriale dell’ex Ilva, con il rischio di ulteriori ritardi su un progetto considerato essenziale per il futuro produttivo e ambientale di Taranto.

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