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Taranto

Irrigazione e tensioni nel Consorzio Centro Sud: l'allarme della Cia Due Mari

“Troppi sabotaggi interni, false notizie e ostruzionismi: ora basta. Gli agricoltori non possono più aspettare l’acqua”. Accuse a dirigenti e appello alla responsabilità

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Invasi a secco - archivio

TARANTO – A pochi giorni dall’avvio ufficiale della stagione irrigua 2025, il clima tra gli agricoltori del Tarantino è diventato incandescente. A sollevare il grido d’allarme è CIA Agricoltori Italiani Due Mari, che denuncia con toni durissimi resistenze interne, falsità diffuse pubblicamente e atteggiamenti ostruzionistici che starebbero rallentando il lavoro del Consorzio di bonifica Centro Sud.

“Siamo stanchi di assistere a sabotaggi e notizie inventate”, tuona l’associazione, che mette nel mirino alcuni dirigenti del Consorzio, accusati di ostacolare l’azione del commissario straordinario Francesco Ferraro e di ignorare le indicazioni dell’assessorato regionale all’Agricoltura.

L’acqua del Sinni è arrivata regolarmente nelle vasche di Ginosa già dal 5 maggio, fa sapere la CIA, pubblicando la nota ufficiale firmata dall’avvocato Luigi De Collanz, presidente del CdA di Acque del Sud, che conferma la fornitura e la collaborazione istituzionale con il comparto agricolo. Le piogge degli ultimi giorni hanno temporaneamente ritardato l’avvio dell’irrigazione, ma entrambe le vasche di accumulo risultano già piene e pronte all’utilizzo.

Nel frattempo si continua a lavorare, anche sotto la pioggia. Gli operai di Arif e del Consorzio sono al lavoro quotidianamente a Ginosa, Castellaneta e Palagianello, impegnati nella pulizia dei canali, nella manutenzione della rete e nella riparazione delle condotte: un’infrastruttura che, sottolinea la CIA, non ha conosciuto alcun ammodernamento negli ultimi 10 anni.

Gravi disagi si sono verificati anche nella zona di Castellaneta, nei pressi del nodo 7, dove l’esplosione di una tubazione di diametro 1000 ha provocato ulteriori ritardi, ora in fase di risoluzione grazie all’intervento tempestivo delle squadre di emergenza del Consorzio.

Ma il vero ostacolo, secondo la Cia, è rappresentato dalle resistenze interne. “Ci sono dirigenti che si comportano come franchi tiratori – accusano – mettendo in discussione le direttive del commissario Ferraro, che invece ha risposto prontamente alle nostre sollecitazioni, attivando pozzi a Palagianello e predisponendo l’area del Bradano per la distribuzione dell’acqua.”

La situazione è tesa. Il comparto agricolo teme di rivivere l’incubo delle stagioni senza irrigazione. E le accuse non risparmiano neppure chi, a detta della CIA, usa i media per fare passerelle propagandistiche, senza offrire soluzioni reali. “Ci sono soggetti che parlano a nome degli agricoltori, ma rappresentano solo se stessi – prosegue la nota – con interventi scollegati dalla realtà, che alimentano solo confusione.”

L’appello finale è un invito all’unità e al ritorno alla concretezza. “È il momento della verità: lasciamo i salotti, torniamo nei campi, facciamo ciascuno la propria parte. Con onestà, con responsabilità. Prima che sia troppo tardi.”

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