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Bari
17 Maggio 2025 - 07:40
Il Policlinico di Bari
BARI – Una malattia genetica rara, spesso confusa con allergie comuni, ma che in realtà può mettere a rischio la vita se non individuata e trattata per tempo. È l’angioedema ereditario, patologia poco conosciuta ma presente in oltre 1.000 persone in Italia, che sabato 17 maggio sarà al centro di una giornata interamente dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione.
In occasione della Giornata mondiale dell’angioedema ereditario, il Policlinico di Bari partecipa alla terza edizione italiana dell’Angioedema Day, iniziativa promossa a livello nazionale dal Network ITACA. Dalle 9:30 alle 13:00, i pazienti affetti o sospetti potranno accedere senza prenotazione agli ambulatori specialistici presso il terzo piano della palazzina di Nefrologia del Policlinico, dove li attenderanno medici ed esperti per consulti gratuiti.
L’iniziativa è organizzata congiuntamente dall’Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto del Policlinico di Bari, diretta dal prof. Loreto Gesualdo, e dall’Unità di Nefrologia dell’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti, diretta dal prof. Vincenzo Montinaro. Entrambe le strutture sono riconosciute come centri di riferimento regionali per la diagnosi e il trattamento dell’angioedema ereditario in Puglia.
“Abbiamo oggi a disposizione farmaci efficaci che consentono di bloccare rapidamente gli attacchi acuti e trattamenti preventivi che migliorano la qualità della vita”, spiega la dottoressa Marica Giliberti, tra i medici che prenderanno parte all’iniziativa insieme al dottor Adriano Montinaro e al professor Montinaro. “La chiave resta la diagnosi precoce, spesso ostacolata dalla scarsa conoscenza della malattia.”
L’angioedema ereditario è causato da una carenza o disfunzione di una proteina plasmatica e si manifesta con gonfiori ricorrenti a pelle, mucose e organi interni. Episodi che possono risultare fatali, specie se colpiscono le vie respiratorie, e che vengono spesso scambiati per reazioni allergiche, ritardando l’avvio delle cure. Il ritardo medio nella diagnosi in Italia è di circa 10 anni.
L’evento di sabato 17 maggio si propone dunque come un momento fondamentale per fare chiarezza su questa patologia rara, offrendo un punto di ascolto e di presa in carico ai pazienti e alle loro famiglie.
Bari si conferma così in prima linea nella lotta contro le malattie rare, rafforzando l’importanza della prevenzione, dell’accesso tempestivo alle terapie e del ruolo cruciale della rete ospedaliera e territoriale nella gestione delle patologie ad alto impatto sociale e clinico.
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