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Bari

Stop alle “spiagge libere con servizi” e nessuna nuova concessione, ecco il nuovo Piano delle Coste

Il consigliere regionale delegato, Stefano Lacatena, annuncia una rivoluzione normativa per la gestione delle coste: semplificazione, pianificazione locale e stop ai vincoli regionali imposti dal vecchio Piano

Presentato a Bari il Piano delle Coste pugliesi

Presentato a Bari il Piano delle Coste pugliesi

BARI - Un radicale cambio di passo nella gestione del demanio marittimo pugliese: è quanto ha annunciato il consigliere regionale Stefano Lacatena, durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge che punta a superare definitivamente la legge regionale 17 del 2015 e il vecchio Piano Regionale delle Coste.

Presentato a Bari il Piano delle Coste pugliesi

Presentato a Bari il Piano delle Coste pugliesi

«Dopo mesi di confronto con tecnici e operatori del settore – ha dichiarato Lacatena – siamo riusciti a mettere a punto una proposta che vuole rispondere concretamente alle esigenze dei Comuni costieri. L’obiettivo è dotarli di strumenti agili per la pianificazione del demanio marittimo, nel rispetto della normativa nazionale e delle scadenze fissate per l’affidamento delle concessioni, in particolare quella del 30 giugno 2027 prevista dal DL 131/2024».

Il cuore della riforma sta nella sostituzione della normativa vigente con una nuova legge quadro e un regolamento attuativo che delineano, rispettivamente, i principi generali e le regole operative della pianificazione. Viene eliminato il Piano Regionale delle Coste, ritenuto ormai obsoleto e limitante, e sostituito con un sistema che affida maggiori responsabilità ai Comuni, valorizzando la pianificazione locale.

Tra le novità, spicca l’introduzione del Quadro di Assetto del Demanio Costiero e del Quadro di Assetto dei Porti, strumenti conoscitivi privi di valenza pianificatoria ma utili per monitorare lo stato fisico e ambientale del litorale. Viene eliminata la categoria “spiaggia libera con servizi”, considerata fonte di abusi e di ambiguità, e si stabilisce che il 50% delle aree demaniali dovrà essere destinato a spiagge libere, garantendo equa fruibilità.

I Comuni dovranno inoltre redigere i Piani Comunali delle Coste (PCC), indicando con precisione le aree da destinare a stabilimenti balneari, servizi pubblici, parcheggi e strutture per attività ricreative. Ogni amministrazione sarà tenuta ad adottare anche un Programma per la Manutenzione della Costa, prevedendo interventi ordinari, stagionali e straordinari.

Scompare anche la vecchia classificazione della sensibilità ambientale e della criticità erosiva prevista dal PRC: d’ora in avanti sarà compito dei Comuni effettuare valutazioni puntuali, con obbligo di monitoraggio continuo nelle aree più fragili. La Regione interviene solo nella fase di copianificazione, limitandosi alla verifica della coerenza con la normativa generale.

«Abbiamo eliminato – ha sottolineato Lacatena – tutti quei vincoli rigidi e aprioristici che, finora, hanno bloccato la pianificazione in tanti territori. Restituiamo ai Comuni il potere di decidere, responsabilizzandoli. La Regione, invece, assume un ruolo di coordinamento e supporto tecnico, non più di controllo diretto».

Per i Comuni già impegnati nell’iter di pianificazione, è previsto un regime transitorio: potranno scegliere se adottare le nuove regole oppure concludere l’iter secondo le Norme Tecniche di Attuazione del PRC 2011, purché entro 12 mesi dall’entrata in vigore della nuova legge.

Fino all’approvazione dei PCC, sarà vietato il rilascio di nuove concessioni, salvo quelle di breve durata, per evitare fenomeni di deregulation. Tutti i materiali tecnici e cartografici saranno messi a disposizione in un’apposita sezione online del portale della Regione Puglia.

Una riforma ambiziosa, che mira a semplificare, valorizzare l’autonomia locale e recuperare ritardi storici, restituendo finalmente alla Puglia una visione moderna e coerente della gestione delle sue coste.

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