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Il caso

Napoli accende i riflettori con l’America’s Cup 2027, Taranto resta al buio dopo l’addio al SailGP

Mentre il Golfo partenopeo si prepara ad accogliere la regina delle regate, la città dei due mari si lecca le ferite: il sogno della vela è sfumato per mancanza di fondi

Luna Rossa - foto di Ian Roman per conto di America's Cup

Luna Rossa - foto di Ian Roman per conto di America's Cup

TARANTO - È ufficiale: nel 2027 l’Italia ospiterà per la prima volta nella storia l’America’s Cup, la competizione velica più prestigiosa al mondo. A rivelarlo è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha annunciato con orgoglio la scelta di Napoli come sede della 38ª edizione del torneo: un evento globale, che rappresenta un connubio perfetto tra tradizione marinara, innovazione tecnologica e spirito competitivo.

“Senza il mare non saremmo ciò che siamo”, ha detto la premier, esaltando il ruolo strategico dell’Italia nel panorama della blue economy. A fianco del Governo, anche il sindaco Gaetano Manfredi, che ha definito la regata “la più grande manifestazione sportiva mai ospitata dalla città”, destinata a trasformare il volto di Bagnoli, dove sorgeranno le basi operative delle squadre partecipanti.

Bagnoli, quindi l'ex Italsider: il collegamento con Taranto allora viene naturale. Per diverse ragioni.

Mentre Napoli brinda a un successo che porterà milioni di euro in investimenti e visibilità, a Taranto resta solo l’amaro in bocca. La città ionica, che solo due anni fa aveva accolto il SailGP con entusiasmo e partecipazione, ha perso la possibilità di ospitare l’edizione 2025, inizialmente prevista per il 6 e 7 settembre.

A pesare sulla cancellazione dell’evento – confermata dagli stessi organizzatori – sono stati i problemi di bilancio del Comune, che ha comunicato l’impossibilità di sostenere i costi. Il risultato? Una pioggia di disdette per le strutture ricettive che avevano già ricevuto prenotazioni, acconti e richieste legate all’evento. Molti operatori sono stati costretti a rimborsare i clienti, subendo un danno economico doppio: la perdita del SailGP e la rinuncia ad altri ospiti per fare spazio a un evento mai arrivato.

Le associazioni di categoria hanno parlato di una “profonda delusione” e invocato maggiore visione strategica, chiedendo un impegno concreto per rilanciare l’immagine della città sul fronte turistico e sportivo.

Così, mentre Napoli si prepara a riscrivere la storia della vela, Taranto resta al palo, con un’occasione persa che pesa sul futuro del suo sviluppo turistico. Due città del Sud, due storie opposte: una che vola con il vento in poppa, l’altra che resta a guardare.

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