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Taranto

Fuga di gas nell’acciaieria 2, evacuata l’area. Massima allerta

Dopo l’incendio all’altoforno 1, un'altra criticità alle Acciaierie d’Italia. Nessun ferito, ma si indaga su un malfunzionamento. Sullo sfondo la crisi produttiva e l’estensione della cassa integrazione per oltre 4.000 lavoratori

Ex Ilva

Ex Ilva

TARANTO - Un’altra mattinata di tensione all’interno del sito siderurgico ex Ilva. Una perdita di gas si sarebbe verificata nelle scorse ore all’interno dell’acciaieria 2 dello stabilimento Acciaierie d’Italia, costringendo i responsabili della sicurezza a disporre l’evacuazione dell’area interessata, in attesa dell’intervento tecnico per individuare e contenere la dispersione.

A segnalare l’accaduto sono fonti sindacali, secondo le quali l’origine del problema potrebbe essere collegata al blocco improvviso di uno scambiatore, apparso non funzionante nel corso delle operazioni. Il guasto avrebbe provocato la fuoriuscita del gas, senza però determinare conseguenze immediate per il personale. Nessun ferito, ma massima allerta.

La ditta specializzata incaricata della gestione dell’impianto è intervenuta sul posto per la messa in sicurezza, mentre si valuta ora se proseguire con i lavori di manutenzione al gasometro in concomitanza con la ripartenza dell’acciaieria 1, già al centro di una delicata fase operativa.

Appena una settimana fa, un grave incendio aveva colpito l’altoforno 1, spingendo la Procura a disporre il sequestro probatorio dell’impianto. Da quel momento, la produzione ha subito un drastico ridimensionamento, con conseguenze pesanti sull’assetto occupazionale.

Proprio ieri l’azienda ha comunicato l’avvio della cassa integrazione per 4.046 lavoratori a livello nazionale, di cui 3.538 nello stabilimento di Taranto. Numeri ben superiori rispetto a quelli fissati nell’accordo del 4 marzo scorso, che prevedeva un massimo di 3.062 cassintegrati a rotazione, dei quali 2.680 a Taranto, su una forza lavoro complessiva di circa 10.000 dipendenti.

I sindacati avvertono che i numeri sono destinati a crescere, e denunciano un progressivo peggioramento delle condizioni operative, in un contesto dove si sommano criticità tecniche, incertezze industriali e tensioni occupazionali.

La nuova perdita di gas riaccende i riflettori sulla sicurezza degli impianti, in una fase già segnata da fragilità strutturali e da una gestione sempre più sotto osservazione da parte delle autorità e dei lavoratori.

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