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Bari

Vito Leccese fa mea culpa sulla movida: «Toni sbagliati, ma serve rispetto»

Il sindaco torna sul post che aveva acceso il dibattito dopo i festeggiamenti per San Nicola e chiarisce: «Non ce l’avevo con i giovani, ma un conto è la festa, un altro il caos sotto casa fino alle 4 del mattino»

Vito Leccese firma la proclamazione degli eletti

Vito Leccese

BARI - Dopo giorni di tensioni e polemiche, il sindaco di Bari Vito Leccese interviene nuovamente sulla vicenda che ha infiammato il dibattito cittadino, con un nuovo messaggio affidato ai social. Al centro della bufera, un post pubblicato nei giorni scorsi in cui il primo cittadino criticava duramente quanto accaduto nel quartiere Umbertino nelle notti del 7 e dell’8 maggio, durante le celebrazioni in onore di San Nicola.

«Quel post l’ho scritto di getto, in un momento di forte preoccupazione, e riconosco di aver usato un linguaggio troppo perentorio», ammette Leccese, che prova a fare un passo indietro senza rinunciare a difendere il senso del suo messaggio originario.

«Leggendo le reazioni capisco chi si è sentito colpito o offeso. Non era mia intenzione condannare i giovani che cantano e si divertono: la movida, quella sana, ci piace. Sono stato anch’io un ragazzo, so bene quanto sia bello condividere una serata in compagnia per strada», spiega il sindaco, sottolineando però la differenza tra svago e disordine.

«Quella notte è successo qualcosa di diverso: era stata organizzata, via social, una festa improvvisata con una cassa acustica installata sul tetto di un’auto privata, musica ad alto volume fino alle prime luci del mattino. Il tutto in mezzo a condomini dove centinaia di persone cercavano di dormire», aggiunge Leccese, tracciando una linea netta: «Questa non è movida».

Il tono del post, precisa, nasceva da una forte inquietudine per le conseguenze che simili episodi possono generare, sia per i residenti che per i commercianti e gli stessi ragazzi. «Un evento così, in un luogo inadatto e senza alcuna regolamentazione, rischia di farci tornare indietro, costringendomi a pensare a ordinanze e divieti che non vorrei mai più dover firmare», afferma.

Il sindaco non nasconde l’amarezza per alcune critiche ricevute: «C’è chi ci accusa di non fare nulla per creare spazi di aggregazione. Ma questa amministrazione, come le precedenti, ha restituito alla città parco Rossani, parco Maugeri, il Parco per tutti, e stiamo lavorando per aprire il lungomare di Santo Spirito, il parco della ex Fibronit e il parco Costa Sud, destinato a diventare il più grande parco costiero della Regione».

Leccese risponde anche a chi lo accusa di eccessiva liberalizzazione nei confronti di bar e locali: «Chi parla di troppe licenze forse ignora che dal 1998 una legge nazionale ha abolito questo tipo di autorizzazioni. Il Comune non può impedire a nessuno di aprire un esercizio commerciale, né stabilire dove farlo».

Guardando al futuro, Leccese rilancia il dialogo e il confronto partecipato: «Lasciamoci alle spalle le polemiche e riprendiamo il lavoro. Proseguiremo il percorso sulle politiche della notte, coinvolgendo associazioni giovanili, esercenti e residenti. Nei prossimi giorni convocheremo un nuovo incontro aperto a tutti».

Chiude con un auspicio: «Non voglio tornare alle ordinanze, non voglio usare la forza pubblica. Voglio che Bari resti una città viva, accogliente, festosa, ma nel rispetto dei diritti di tutti».

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