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Bari

Il prossimo Consiglio regionale avrà solo 40 consiglieri

Via libera ai due disegni di legge che riducono i seggi da 50 a 40 in base alla popolazione. Il Consiglio regionale voterà la modifica statutaria il 20 maggio

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Aula del Consiglio regionale pugliese

BARI - La giunta regionale pugliese ha approvato i due disegni di legge destinati a modificare Statuto e legge elettorale, in linea con quanto annunciato nella più recente riunione della maggioranza. Si tratta di una riforma che si rende necessaria per adeguare il numero dei consiglieri regionali al calo demografico, come previsto dalla normativa statale.

La soglia dei 4 milioni di abitanti non è più raggiunta, e questo comporta la riduzione dei seggi da 50 a 40, in applicazione dell’articolo 14 del Decreto-Legge n. 138 del 13 agosto 2011, convertito dalla Legge n. 148 del 14 settembre dello stesso anno.

Per evitare modifiche continue in futuro, i due testi adottano una formula aperta, evitando di indicare un numero fisso di consiglieri e rinviando direttamente alla normativa nazionale. Il nuovo Statuto prevede che “il Consiglio regionale sia composto dal numero massimo di componenti previsto in rapporto alla popolazione regionale dalla normativa statale, oltre al Presidente eletto”.

La legge elettorale viene aggiornata per armonizzarsi con i nuovi numeri, prevedendo un sistema di attribuzione dei seggi basato sul risultato elettorale:

  • Se la lista o la coalizione vincente supera il 40% dei voti validi, ottiene una maggioranza pari al 59% dei seggi (24 contro 16).

  • Con un risultato tra il 35% e il 40%, la maggioranza scende al 56,5% (23 seggi contro 17).

  • Se la soglia si abbassa sotto il 35%, la maggioranza scivola al 54% (22 contro 18).

I due disegni di legge saranno esaminati e votati dal Consiglio regionale il 20 maggio, in una seduta già calendarizzata.

Con questa scelta, la Puglia si uniforma ai parametri nazionali, ma introduce anche un nuovo equilibrio tra rappresentanza e governabilità, in un contesto segnato dalla progressiva erosione demografica. Un passaggio politico e istituzionale destinato a incidere significativamente sulle prossime competizioni elettorali e sugli assetti del Consiglio regionale.

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