Cerca

Cerca

Andria

Ipertensione resistente, le prime denervazioni renali: innovazione al Bonomo

Avviato il nuovo programma terapeutico nell’Unità di Emodinamica diretta dal dottor Valenti. Trattati i primi pazienti con pressione non più controllabile dai farmaci. La procedura mini-invasiva punta a ridurre complicanze cardiovascolari gravi

L'Equipe di Emodinamica del Bonomo di Andria

L'Equipe di Emodinamica del Bonomo di Andria

ANDRIA - Un'importante novità nel trattamento dell’ipertensione arteriosa resistente arriva dall’ospedale “Bonomo” di Andria, dove l’Unità Operativa di Emodinamica, guidata dal dottor Giovanni Valenti, ha eseguito con successo le prime denervazioni renali su pazienti la cui pressione arteriosa non rispondeva più alle terapie farmacologiche tradizionali.

Si tratta di una procedura mini-invasiva, già sperimentata in centri ad alta specializzazione, che consente di agire direttamente sul sistema simpatico renale, responsabile, in molti casi, del mantenimento dell’ipertensione. L’intervento, spiegano i sanitari, si esegue in sala angiografica, in sedazione profonda, e dura circa un’ora. Attraverso l’arteria femorale si introduce un catetere che rilascia energia a radiofrequenza nelle due arterie renali, determinando la ablazione delle terminazioni nervose simpatiche coinvolte nella regolazione pressoria.

«La denervazione renale – afferma il dottor Valenti – rappresenta un passo avanti rilevante nella gestione dei pazienti ipertesi per i quali i farmaci non sono più sufficienti. È una procedura sicura, efficace, e oggi costituisce per la nostra Asl un motivo di prestigio clinico e scientifico».

L’ipertensione arteriosa è una delle principali cause di morte e malattia nel mondo e colpisce circa un terzo della popolazione adulta. Nonostante gli strumenti terapeutici disponibili, fino al 50% dei pazienti ignora di esserne affetto, e tra quelli in trattamento dal 5% al 15% sviluppa una forma resistente, che si definisce tale quando la pressione supera i 140/90 mmHg nonostante l’uso simultaneo di almeno tre farmaci al dosaggio massimo tollerato.

Il sistema nervoso simpatico gioca un ruolo decisivo nella forma cosiddetta “essenziale” della malattia, e in particolare la componente renale risulta iperattiva nei pazienti resistenti. Da qui l’intervento mirato attraverso la denervazione, che mira a spezzare il circolo vizioso tra reni, sistema nervoso e pressione alta.

Determinante, secondo Valenti, sarà il coinvolgimento coordinato tra medici di base, specialisti ospedalieri e territoriali – tra cui cardiologi, nefrologi, internisti, endocrinologi e anestesisti – per individuare correttamente i pazienti candidabili alla procedura. Un’accurata selezione può ridurre il rischio di ictus e infarti e generare un impatto positivo anche sul sistema sanitario, grazie alla riduzione delle complicanze a medio e lungo termine.

Con l’introduzione della denervazione renale, l’ospedale Bonomo si pone all’avanguardia in Puglia nel campo della cardiologia interventistica avanzata, offrendo una nuova speranza a chi da anni convive con una pressione fuori controllo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori