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Lecce
13 Maggio 2025 - 06:59
Discarica - archivio
LECCE - Un’intesa strategica tra Regione Puglia e Università di Bari punta a fare luce sulla fragilità della falda acquifera nell’area che circonda il sito di discarica nel territorio di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce. Il protocollo d’intesa è stato approvato dalla Giunta regionale e coinvolge il Dipartimento Ambiente e il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali (DiSTeGeo) dell’ateneo barese, con l’obiettivo di tutelare e gestire in maniera consapevole le risorse idriche sotterranee.
Il progetto prevede la realizzazione di uno studio quali-quantitativo focalizzato sull’area che comprende i pozzi a uso potabile situati nelle vicinanze della discarica, mai entrata in esercizio ma già realizzata in località Masseria Scomunica. Il raggio dell’area di monitoraggio sarà di 2,5 chilometri, circoscrivendo una zona delicata dal punto di vista ambientale.
A spiegare la portata dell’iniziativa è l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, che sottolinea come lo studio rappresenti "un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza ambientale e la salute pubblica", in coerenza con gli indirizzi del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Il finanziamento complessivo è pari a 200 mila euro, a valere sul Programma Regionale per la Tutela dell’Ambiente (PRTA).
«Abbiamo fortemente voluto questo studio – ha dichiarato Triggiani – perché vogliamo attivare condizioni rigorose prima dell’eventuale avvio dell’impianto, tra cui il monitoraggio costante delle acque e un quadro conoscitivo dettagliato della struttura geologica e idrica del sottosuolo. Solo così potremo decidere con consapevolezza e responsabilità».
Le attività, coordinate dal team tecnico del DiSTeGeo-UNIBA, saranno articolate in sette fasi operative, previste nel Programma di Lavoro condiviso con la Regione:
1. Indagini preliminari per acquisire dati esistenti e verificare lo stato dei luoghi
2. Sondaggi geognostici per il prelievo di campioni di roccia e informazioni stratigrafiche
3. Analisi geofisiche per definire la struttura del sottosuolo
4. Studi idrogeologici per valutare la permeabilità e le dinamiche dell’acquifero
5. Prove di laboratorio sui campioni raccolti
6. Analisi chimiche dell’acqua prelevata dai pozzi e dai piezometri
7. Sintesi finale con l’elaborazione di modelli geologici e carte di vulnerabilità
Lo studio rappresenta una tappa cruciale nel percorso di controllo e salvaguardia dell’ambiente in un’area già oggetto di attenzione istituzionale e cittadina. L’esito delle indagini contribuirà a determinare il futuro del sito e a definire strategie efficaci per la protezione delle falde idriche nel Salento.
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Testata: Buonasera
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