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Brindisi

Braccianti in nero nei campi e camerieri senza contratto: chiuse due aziende

Controlli a tappeto degli ispettori del lavoro a Fasano e Ostuni: sospese due attività per irregolarità gravi. Lavoratori senza contratto e sanzioni per oltre 8.000 euro

L'Ispettorato del Lavoro in azione nella Bat

L'Ispettorato del Lavoro in azione - archivio

BRINDISI – Due aziende chiuse e sanzioni salate per chi sfrutta il lavoro senza rispettare la legge. È questo il bilancio dei controlli condotti l’8 maggio dagli ispettori del lavoro della provincia di Brindisi, impegnati in una serie di verifiche nel comparto agricolo e nella ristorazione.

Il primo intervento ha riguardato un’azienda agricola operante nel territorio di Fasano, dove sono stati trovati 3 lavoratori extracomunitari impegnati in attività manuali nei campi. Tutti regolari dal punto di vista del permesso di soggiorno, ma uno di loro è risultato assunto in nero, privo di qualsiasi tutela contrattuale e assicurativa.

Il controllo ha accertato che la soglia del 10% di irregolarità nella forza lavoro era stata superata, motivo per cui è stato disposto il blocco immediato dell’attività imprenditoriale, come previsto dalla normativa. A carico del datore di lavoro è scattata anche la cosiddetta “maxi-sanzione” per lavoro nero, pari a circa 4.000 euro.

La seconda ispezione è stata condotta sabato sera nel centro storico di Ostuni, all’interno di un bar-ristorante molto frequentato, dove gli ispettori hanno trovato 2 lavoratori impiegati senza contratto né copertura assicurativa. In questo caso, il tasso di irregolarità era del 100%, facendo scattare immediatamente la sospensione dell’attività.

Oltre alla multa di 2.500 euro prevista per la violazione formale, è stata applicata anche qui la maxi-sanzione di circa 4.000 euro per lavoro irregolare.

I controlli rientrano in un piano di vigilanza mirata avviato in tutta la provincia di Brindisi per contrastare il fenomeno del lavoro nero, che colpisce in modo particolare l’agricoltura stagionale e il settore della ristorazione. In entrambi i casi, le attività potranno essere riavviate solo dopo la regolarizzazione dei lavoratori e il pagamento delle sanzioni amministrative.

Le operazioni confermano l’impegno dell’Ispettorato territoriale per garantire il rispetto delle norme a tutela dei diritti dei lavoratori e della concorrenza leale tra imprese. Lavorare in regola non è solo un obbligo di legge: è una garanzia di dignità e sicurezza per tutti.

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