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Trani
09 Maggio 2025 - 06:14
Laboratorio di analisi
TRANI - La soppressione del laboratorio analisi presso il Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) di Trani e il trasferimento di servizi sanitari verso altre strutture continuano a generare allarme e proteste. A sollevare il caso sono le associazioni Oikos e Codacons, che in un’istanza congiunta alla Asl Bat e alla Regione Puglia hanno chiesto conto delle decisioni prese e dei numerosi disservizi segnalati dai cittadini.
Al centro delle critiche c’è la deliberazione n. 135 del 29 gennaio 2025, con cui la Direzione Generale ha approvato la spesa per i laboratori degli ospedali di Andria, Barletta e Bisceglie, escludendo inspiegabilmente Trani. Le due associazioni evidenziano come questa decisione risulti in contrasto con il protocollo d’intesa del 2016 siglato da Regione, Comune e Asl, che prevedeva il mantenimento di un alto livello di prestazioni ambulatoriali in città dopo la chiusura dell’Ospedale “San Nicola Pellegrino”.
Secondo quanto ricostruito dai firmatari, già nel 2020 la Asl aveva avviato una procedura per l'affidamento quinquennale dei sistemi diagnostici per i laboratori, incluso quello di Trani. Nel 2022, inoltre, la stessa Asl aveva sollecitato il mantenimento della struttura tranese, ritenuta strategica non solo per la qualità dell'assistenza, ma anche per i risvolti economici legati alle prestazioni erogabili e ai lavori programmati.
Tuttavia, nel 2025 il laboratorio di Trani risulta chiuso, mentre quello di Canosa, inserito nella stessa richiesta del 2021, è rimasto operativo. Le associazioni chiedono quindi chiarimenti alla Regione su eventuali provvedimenti ufficiali che abbiano autorizzato la chiusura e sul mancato riscontro alle istanze dell’Asl datate 20 maggio e 4 agosto 2021.
La situazione è aggravata dal fatto che presso il PTA di Trani vengono tuttora eseguiti interventi in day-surgery, per i quali è necessario disporre con urgenza dei risultati degli esami. L’assenza di un laboratorio analisi costringe molti pazienti fragili – tra cui anziani, disabili e donne in gravidanza – a spostarsi in altre città o a rivolgersi a strutture private, sostenendo costi spesso proibitivi.
Le due sigle denunciano inoltre lo spreco di risorse pubbliche, come nel caso dell’ambulatorio oculistico trasferito a Bisceglie nel 2024, dopo lavori di adeguamento a Trani costati 2.390.000 euro. Un anno dopo, la stessa Asl ha omologato un’altra spesa da 2 milioni di euro, con la delibera n. 170 del 3 febbraio 2025. “Che fine ha fatto l’arco sterile installato a Trani per l’oculistica?” si chiedono Oikos e Codacons.
Preoccupano anche i ritardi nella realizzazione del reparto di lungodegenza al terzo piano del PTA, i cui lavori, avviati da tempo, dovevano essere conclusi già nell’ottobre 2024. Il blocco dell’intervento, secondo le associazioni, configura una responsabilità erariale da parte della ditta incaricata.
In assenza di risposte puntuali, Oikos e Codacons annunciano di essere pronti a coinvolgere la Corte dei Conti e a valutare ulteriori azioni legali per tutelare i diritti dei cittadini e garantire il rispetto degli impegni assunti dalle istituzioni.
Il comunicato si conclude con un appello accorato: “Non si può ignorare la sofferenza di una comunità privata di servizi essenziali. Chiediamo trasparenza, rispetto e un’assistenza sanitaria all’altezza delle promesse”.
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