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Agricoltura europea sotto pressione, Decaro: “Servono più fondi per sostenere chi produce e tutela l’ambiente”

L’eurodeputato conferma il voto favorevole del Parlamento Ue a due emendamenti chiave per rafforzare la PAC: più risorse contro inflazione, crisi globali e cambiamenti climatici

Antonio Decaro

Antonio Decaro

BARI - Più fondi per l’agricoltura europea e un bilancio che protegga la Politica Agricola Comune da tagli e incertezze. È questo, in sintesi, il risultato del voto espresso ieri al Parlamento europeo, come annunciato dall’europarlamentare Antonio Decaro, rappresentante di SD.

«Abbiamo approvato due emendamenti cruciali da inserire nel prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea – ha spiegato Decaro – grazie al lavoro svolto in commissione Agricoltura dai colleghi Dario Nardella e Stefano Bonaccini». Le modifiche votate chiedono con forza un incremento delle risorse destinate alla PAC, in modo da contrastare gli effetti della crisi inflattiva che da mesi erode il potere d’acquisto degli agricoltori e mette a rischio la sostenibilità economica di molte aziende del settore.

Il primo emendamento approvato punta a rafforzare il fondo agricolo e a tutelarlo da possibili tagli, individuando al contempo nuove linee di finanziamento extra PAC. Queste risorse, ha spiegato l’eurodeputato, dovrebbero servire a fronteggiare catastrofi naturali, ma anche a premiare pratiche agricole e forestali capaci di contrastare i cambiamenti climatici, difendere la biodiversità e proteggere i territori, senza compromettere i livelli produttivi dell’Unione.

Il secondo emendamento, invece, è incentrato sul bisogno di sostenere gli agricoltori europei nel contesto di sfide sempre più complesse, tra cui l’instabilità geopolitica, l’aumento dei costi dei fattori produttivi e l’impatto crescente del clima sul lavoro agricolo.

«La PAC ha bisogno urgente di un bilancio indicizzato all’inflazione e di una rivalutazione annuale delle risorse, perché altrimenti rischiamo di indebolire il comparto proprio nel momento in cui è chiamato a fare di più per il pianeta», ha sottolineato Decaro, ribadendo anche la necessità di proseguire con i pagamenti diretti, orientandoli in modo più mirato a chi lavora attivamente nei campi e produce beni pubblici di valore per tutta la collettività.

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