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Barletta
06 Maggio 2025 - 15:43
Grazia Di Bari
BARLETTA - Barletta continua a fare i conti con il mistero delle polveri color giallo-arancio, che da gennaio si sono posate su balconi, automobili e giardini nella zona industriale della città, in particolare lungo via Trani e via della Misericordia. Dopo le prime segnalazioni e l’apertura di un’indagine da parte della Procura di Trani, torna a farsi sentire la voce della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Grazia Di Bari, che ha presentato una nuova richiesta formale per fare chiarezza sull’accaduto.
“Durante l’audizione dello scorso marzo in Commissione Ambiente, l’Arpa Puglia aveva riferito di aver effettuato sopralluoghi e campionamenti su richiesta del Comune di Barletta – spiega Di Bari –. I materiali raccolti sono stati inviati all’Arpa di Taranto insieme ai campioni prelevati all’interno delle aziende Timac e Buzzi, per verificare l’eventuale corrispondenza tra le materie prime lavorate e le polveri rinvenute”.
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale è ancora al lavoro sulla relazione tecnica, che, come annunciato, dovrebbe essere trasmessa alla Procura di Trani, titolare dell’indagine aperta dopo l’esposto presentato da Legambiente. Il nodo centrale resta l’autorizzazione alla pubblicazione dei dati, attesa da settimane.
“Mi auguro che la Procura possa autorizzare al più presto la diffusione dei risultati, perché i cittadini – prosegue Di Bari – hanno il diritto di sapere quali siano le sostanze presenti nell’aria e quali eventuali rischi corrano per la salute. Non si può più attendere: serve trasparenza, chiarezza e un confronto aperto tra tutti i soggetti coinvolti, per valutare le azioni più opportune da intraprendere”.
Nel frattempo, la situazione continua a destare preoccupazione tra i residenti, soprattutto nelle aree più vicine agli impianti industriali, dove il fenomeno si è manifestato con maggiore intensità. Le polveri, visibili a occhio nudo, hanno generato allarme, anche per il timore che possano contenere residui chimici o particelle nocive.
La richiesta della consigliera pentastellata punta a riaccendere i riflettori su una vicenda che rischia di essere dimenticata, mentre la comunità locale continua a chiedere azioni concrete a tutela della salute e dell’ambiente.
“Non possiamo permettere che la questione venga archiviata senza risposte – conclude Di Bari –. È una battaglia di trasparenza, responsabilità e diritto alla salute”.
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