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Bari

Apnee notturne, un’emergenza silenziosa: solo il 5 per cento riceve una diagnosi

A Conversano specialisti in allerta: “La qualità del sonno incide su cuore, cervello e metabolismo. Fondamentale la diagnosi precoce con polisonnografia”

Villa Lucia Hospital

Villa Lucia Hospital

CONVERSANO – Dormire male non è solo un fastidio: può diventare un rischio serio per la salute. In Italia, secondo le ultime stime della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale, sono 30 milioni le persone colpite da disturbi respiratori del sonno, di cui 4 milioni con una forma severa di apnee notturne: oltre 15 interruzioni del respiro ogni ora, con possibili danni al cuore e al cervello a causa della carenza di ossigeno.

La patologia si chiama OSAS – Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, ed è definita un “nemico silenzioso” perché solo il 5% dei pazienti riceve una diagnosi. “Il paziente non si accorge di nulla – spiega il dottor Cesare Arezzo, pneumologo di Villa Lucia Hospital di Conversano –. A notare i sintomi sono spesso i partner, che segnalano russamenti e pause respiratorie”.

I segnali, tuttavia, sono spesso trascurati: sonnolenza diurna, cefalee mattutine, stanchezza e colpi di sonno possono compromettere seriamente la qualità della vita e persino causare incidenti stradali o sul lavoro. Ma i rischi maggiori sono vascolari: l’OSAS è correlata a infarto, fibrillazione atriale, ictus e ipertensione.

“Le alterazioni del sonno attivano una risposta di stress cronico – aggiunge il professor Giuseppe Speziale, cardiochirurgo a Santa Maria Hospital di Bari –. Il sistema nervoso simpatico resta in allerta, con effetti su ormoni e infiammazioni che danneggiano cuore e arterie”.

Il sonno influisce anche su metabolismo e ormoni. Il dottor Vito Angelo Giagulli, endocrinologo sempre a Villa Lucia, avverte: “Dormire poco o male altera la produzione di grelina e leptina, ormoni che regolano fame e sazietà. Ne deriva un aumento dell’appetito e una maggiore tendenza all’obesità, aggravata da patologie come l’ipotiroidismo”.

La chiave per affrontare le apnee è la diagnosi precoce, che si effettua con la polisonnografia, un esame non invasivo che si può eseguire a casa grazie a sensori indossabili. I dati raccolti – su respirazione, ossigenazione, frequenza cardiaca, russamento e movimenti – vengono analizzati da un team multidisciplinare.

Il trattamento è personalizzato, spiega ancora Arezzo. “Se l’origine è l’obesità, si interviene sulla perdita di peso. Se la causa è anatomica, si valuta la chirurgia otorinolaringoiatrica o l’uso di dispositivi odontoiatrici. Nei casi più gravi si utilizza la CPAP, un apparecchio che insuffla aria nelle vie respiratorie attraverso una maschera”.

Esistono anche soluzioni più semplici per i casi legati alla posizione supina: sensori vibranti applicati al torace o al collo che stimolano il corpo a dormire sul fianco.

L’invito degli specialisti è chiaro: “Non ignorate i segnali. Dormire bene è vivere meglio. E spesso, è salvare la propria salute prima che sia troppo tardi”.

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