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Minervino Murge

Espianto dell’ulivo infetto: scattano le operazioni per contenere il focolaio di Xylella

Oggi la rimozione dell’albero positivo al batterio killer. Coldiretti: “Ora interventi urgenti contro la sputacchina e controlli su campi, cigli stradali e aree pubbliche”

Gli ulivi colpiti da xylella a Minervino Murge

Gli ulivi colpiti da xylella a Minervino Murge

MINERVINO MURGE – È stato effettuato questa mattina l’espianto dell’ulivo infetto da Xylella individuato nelle scorse settimane in un focolaio puntiforme dell’agro di Minervino Murge, all’interno di una zona infetta di 50 metri già delimitata dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia.

L’intervento, eseguito secondo le procedure previste dal piano di contenimento, è parte di una strategia più ampia che punta a bloccare l’avanzata del batterio in un’area sinora rimasta fuori dai principali focolai dell’infezione.

Ma per Coldiretti Puglia, che ha seguito da vicino la vicenda, l’espianto non basta. L’organizzazione agricola chiede azioni immediate e coordinate contro la sputacchina, l’insetto vettore del batterio, in particolare attraverso lavorazioni obbligatorie dei terreni – come arature, fresature ed erpicature – da estendere anche al territorio di Minervino Murge, come già accade in altri comuni delle province limitrofe.

La richiesta è rivolta non solo agli agricoltori, ma anche agli enti pubblici: Comuni, Consorzi di bonifica, ANAS e Demanio sono chiamati a intervenire per ripulire strade, cigli e campi incolti, spesso invasi dai famigerati “sputi” dell’insetto nella fase giovanile.

Attorno alla pianta espiantata, è già attiva una zona cuscinetto di 2,5 km, con una sorveglianza rafforzata su un’area di 400 metri per monitorare eventuali nuovi casi. La sputacchina, ricordano gli esperti, nasce sana ma si infetta nutrendosi su piante contaminate, restando poi portatrice del batterio per tutta la vita. Un insetto che può spostarsi autonomamente fino a 400 metri, ma anche percorrere chilometri interi se trasportato da auto e camion.

La Puglia conta ormai quasi 21 milioni di ulivi infetti, e secondo Coldiretti non c’è alternativa alla prevenzione meccanica e fitosanitaria, al monitoraggio serrato e all’espianto tempestivo. Una corsa contro il tempo per proteggere le aree ancora indenni e fermare un nemico invisibile che continua ad avanzare.

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