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Bari
05 Maggio 2025 - 07:07
Birra artigianale
BARI - Le improvvise gelate che hanno colpito la Puglia mettono in crisi la produzione di orzo, compromettendo una delle materie prime fondamentali per la birra artigianale e agricola italiana. Le spighe, in molte zone della regione, risultano imbiancate e danneggiate, facendo prevedere un calo significativo delle rese. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, che ricorda come nel territorio regionale si coltivino oltre 20.000 ettari di orzo, destinati in buona parte alla filiera brassicola.
Un danno pesante per un comparto in espansione, che ha fatto della valorizzazione del territorio e delle materie prime locali la sua forza. Grani come Biancolilla, Timilia, Saragolla, Risciola, Senatore Cappelli, Perciasacchi e Russello rappresentano una parte preziosa della biodiversità cerealicola italiana, così come le varietà di luppolo capaci di conferire profumi e aromi unici, dal floreale all’erbaceo, fino alle note di frutta tropicale.
Accanto a questi elementi, la creatività dei birrifici ha introdotto ingredienti tipici della tradizione pugliese come carrube, foglie d’ulivo, carciofi e fichi, dando vita a birre sempre più legate al territorio. Un esempio è la birra al carciofo o quella realizzata con grano “Cappelli” o canapa, frutto di un’evoluzione continua e “smart” che ha conquistato consumatori e mercati.
Secondo i dati Coldiretti, in Puglia sono 119 le realtà brassicole attive, tra birrifici, beer firm e brew pub. A guidare la classifica regionale ci sono Bari con 34 imprese e Lecce con 31, seguite da Foggia con 22, Taranto con 16, la Bat con 9 e Brindisi con 7.
Un universo che coinvolge 200.000 consumatori abituali, pari al 5,2% della popolazione pugliese, mentre l’11% consuma birra stagionalmente e il 33% solo in occasioni sporadiche. La diffusione di corsi di formazione, degustazioni guidate e figure specializzate ha favorito un vero e proprio boom del settore artigianale, con una crescente domanda di ingredienti 100% italiani.
Tra le nuove figure professionali, emerge il sommelier della birra, capace di riconoscere stili, gusti, profumi, colore, corpo e difetti di una birra, suggerendo i giusti abbinamenti con piatti a base di carne, pesce, primi o dessert. Un ruolo chiave in un mondo dove la birra non è più solo una bevanda conviviale, ma un prodotto da degustazione, specchio del territorio e delle sue eccellenze.
Il settore si conferma anche un motore per l’occupazione giovanile, soprattutto tra gli under 35, protagonisti dell’innovazione nei metodi produttivi, nei modelli di vendita e nella comunicazione, tra mercati a km zero e brewpub aziendali.
Tuttavia, di fronte all’aumento dei fenomeni climatici estremi, Coldiretti chiede misure di protezione per i coltivatori e le filiere locali, ricordando che il vero Made in Italy non può essere evocato solo da slogan e pubblicità, ma deve essere difeso concretamente, a partire dal campo fino al bicchiere.
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