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Mottola
04 Maggio 2025 - 07:11
La Città di Mottola vista dall'alto
MOTTOLA - Un momento di festa e memoria si è trasformato in un caso destinato a sollevare tensioni politiche e istituzionali. A Mottola, in provincia di Taranto, dieci giovani sono stati identificati dai carabinieri durante le celebrazioni del 25 aprile, mentre intonavano “Bella ciao” in occasione della Festa della Liberazione.
Secondo quanto emerso, le forze dell’ordine avrebbero agito in osservanza delle disposizioni legate al lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco, invitando la cittadinanza a mantenere una condotta improntata alla “sobrietà istituzionale”. I partecipanti al corteo, tuttavia, avrebbero ignorato l’indicazione, continuando a cantare il noto inno della Resistenza. Ora rischiano una denuncia per inosservanza dei divieti delle autorità.
La vicenda ha immediatamente attirato l’attenzione del mondo politico. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno. “Mi chiedo se il maresciallo che ha proceduto all’identificazione sappia che l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3.000 uomini nella lotta contro il nazifascismo”, ha dichiarato, sottolineando l’assurdità della contestazione in un giorno che celebra la libertà e il sacrificio.
Sul fronte opposto, il segretario pugliese di Unarma, Nicola Magno, ha difeso l’operato degli agenti, sottolineando come “i carabinieri agiscano nel pieno rispetto delle direttive ricevute dalle autorità competenti, incluse le disposizioni prefettizie e di pubblica sicurezza”.
Durissima la reazione dei Giovani Democratici di Puglia, che in una nota hanno definito l’accaduto “un gesto inaccettabile”. “Impedire di cantare gli inni della Resistenza nel giorno della Liberazione rappresenta una censura che offende la memoria dei partigiani e tradisce i valori fondanti della nostra Costituzione”, si legge nel comunicato. “Il 25 aprile è la festa di chi crede nella libertà, nella giustizia, nella democrazia. L’antifascismo non si può interpretare a seconda delle convenienze politiche del momento”.
I Giovani Democratici hanno espresso piena solidarietà al circolo PD di Mottola, alle associazioni promotrici dell’iniziativa e alle persone coinvolte, ribadendo la volontà di continuare a difendere la memoria e i principi dell’antifascismo contro ogni tentativo di censura o riscrittura storica.
Il caso resta aperto e destinato ad accendere il dibattito nei prossimi giorni, con riflessi che travalicano i confini locali e investono il significato stesso della celebrazione del 25 aprile in Italia.
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