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Regione Puglia

"Agricoltori abbandonati, il Governatore Emiliano pensa solo alla campagna elettorale”

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia chiede la convocazione urgente del Consiglio regionale dopo il flop del 30 aprile: “Maggioranza sparita, il numero legale è diventato un miraggio”

Agricoltura

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BARI – Nuovo scontro politico in Consiglio regionale. Fratelli d’Italia, con il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, attacca duramente la maggioranza guidata da Michele Emiliano, accusata di “ignorare le emergenze dell’agricoltura pugliese” e di “fuggire sistematicamente dalle proprie responsabilità”.

Al centro della polemica, la seduta del 30 aprile scorso, terminata senza l’approvazione dei punti all’ordine del giorno a causa della mancanza del numero legale. Secondo Fdi, la priorità della maggioranza è stata votare il disegno di legge per coprire il buco sanitario, ignorando le richieste di sospensione del tributo 630 e le criticità dei consorzi di bonifica, già sotto accusa per l’assenza di servizi.

“Non ci voleva una veggente per capire come sarebbe andata a finire,” hanno dichiarato i consiglieri del gruppo, “bastava ascoltare il capogruppo del Pd, Paolo Campo, che ha ammesso candidamente che serviva salvare il Ddl per evitare l’ira di Emiliano. Il resto poteva aspettare. Compresi gli agricoltori.”

Per Fratelli d’Italia è inaccettabile che i problemi reali del territorio, come la mancanza d’acqua nei campi o i tributi pagati senza contropartite, siano sistematicamente rinviati o ignorati.

“Non è la prima volta che le sedute finiscono nel nulla per assenza di consiglieri della maggioranza. Intanto restano bloccati persino i debiti fuori bilancio, somme dovute a cittadini e imprese che hanno vinto ricorsi contro la Regione, e che ogni giorno maturano interessi a spese dei pugliesi.”

Il gruppo chiede ora la convocazione urgente del Consiglio per discutere l’emendamento sulla sospensione del tributo 630 e altre misure attese da migliaia di cittadini.

“Se la maggioranza ha ancora un minimo di dignità politica, venga in aula e garantisca il numero legale. Almeno in questa fase finale della legislatura, si comporti come forza di governo e non come spettatrice silenziosa della paralisi istituzionale,” conclude la nota.

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