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Agricoltura

Gelate notturne, agricoltura in ginocchio: danni gravissimi a mandorli e ciliegi in Puglia

Sopralluoghi dei tecnici regionali dopo il crollo delle temperature: raccolti compromessi tra Bari, Bat, Foggia, Taranto e Gallipoli. Coldiretti: “Cambiamenti climatici devastanti, già persi 6 miliardi in 10 anni”

Sopralluoghi in campagna per verificare gli effetti delle gelate

Sopralluoghi in campagna per verificare gli effetti delle gelate

BARI – Il ritorno del gelo notturno ha colpito duramente le campagne pugliesi, provocando danni ingenti alle colture in fiore. Mandorleti, ciliegeti, frutteti e vigneti sono stati messi in ginocchio da un’improvvisa ondata di freddo che ha colpito vaste aree della regione, dalla provincia di Bari alla BAT, da Foggia fino al leccese, in particolare nella zona di Gallipoli.

A renderlo noto è Coldiretti Puglia, che ha accompagnato i tecnici regionali nei primi sopralluoghi, partiti da Turi, per documentare l’impatto delle gelate notturne su colture già risvegliate da un inverno insolitamente mite.

Le temperature elevate registrate da gennaio avevano favorito l’anticipo della fioritura, rendendo le piante vulnerabili proprio nel momento più delicato del ciclo vegetativo. Quando la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero, fiori e gemme sono stati letteralmente bruciati dal gelo, con conseguenze drammatiche per la produzione agricola.

“Durante il riposo invernale le piante possono sopportare anche diverse decine di gradi sotto zero, ma in fase di fioritura diventano estremamente sensibili”, spiegano gli esperti Coldiretti.

A offrire un parziale sostegno economico agli agricoltori danneggiati ci pensa il Fondo Mutualistico Nazionale, istituito con la legge n. 234 del 30 dicembre 2021 e inserito nel Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027, che prevede indennizzi per chi aderisce in caso di eventi estremi come gelo, alluvioni, siccità o brina.

Ma l’allarme è molto più ampio: l’agricoltura è il settore più esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici, con fenomeni estremi sempre più frequenti, stagioni imprevedibili, precipitazioni brevi ma violente e passaggi repentini dal caldo al maltempo.

Lo sbalzo termico non solo compromette i raccolti, ma incide anche sui costi di gestione, aggravando le spese di riscaldamento nelle serre per ortaggi e fiori, soprattutto in un periodo segnato dal caro-gasolio.

“La tropicalizzazione del clima in Puglia è ormai un dato di fatto” – denuncia Coldiretti – “e ha già provocato perdite per oltre 6 miliardi di euro negli ultimi 10 anni”.

L’agricoltura, concludono gli agricoltori, è vittima ma anche protagonista della sfida climatica, e servono interventi urgenti per tutelare le imprese e garantire la sicurezza alimentare del territorio.

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