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Canosa di Puglia

Discarica di Contrada Tufarelle, il M5S lancia l’allarme: “Stop a nuovi disastri ambientali”

Gli europarlamentari Palmisano e Furore e la consigliera comunale Morra chiedono il blocco dell’ampliamento: “Il sito è già contaminato, la chiusura è prevista per il 15 maggio 2025 ma si va in direzione opposta”

Valentina Palmisano

Valentina Palmisano

CANOSA DI PUGLIA - Un nuovo allarme ambientale scuote il territorio tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, dove torna al centro del dibattito l’annosa vicenda della discarica di Contrada Tufarelle. A puntare il dito contro l’ipotesi di un ampliamento del sito sono gli europarlamentari del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano e Mario Furore, insieme alla coordinatrice provinciale della Bat e consigliera comunale di Canosa, Letizia Morra.

“Non possiamo permettere che, ancora una volta, si scarichino sui cittadini le conseguenze di decisioni calate dall’alto, senza condivisione e in totale spregio dell’ambiente”, dichiarano in una nota congiunta. Al centro delle critiche, il via libera concesso dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani, su delega della Regione Puglia, alla prosecuzione delle attività, nonostante i dati più recenti abbiano evidenziato la presenza di sostanze inquinanti nel suolo e nelle falde acquifere.

L’ultimo piano di caratterizzazione ha infatti - sostengono i pentastellati - confermato il superamento dei valori soglia per contaminanti organici e inorganici, a riprova del grave stato di compromissione ambientale dell’area. Nonostante ciò, sottolineano i rappresentanti del M5S, la Provincia ha proseguito con le autorizzazioni. “Un’anomalia istituzionale e una scelta che colpisce duramente un territorio già provato da oltre 30 anni di inquinamento”, aggiungono.

Il Movimento 5 Stelle punta il riflettore anche sull’intervento diretto della Commissione Europea, che ha risposto a un’interrogazione presentata dagli stessi Palmisano e Furore. Il commissario Jessika Roswall ha dichiarato che, secondo le informazioni trasmesse dalle autorità italiane, la chiusura definitiva della discarica Cobema è fissata per il 15 maggio 2025. Una scadenza che, tuttavia, secondo gli esponenti pentastellati, non trova riscontro nell’operato di Regione e Provincia, che sembrano muoversi nella direzione opposta, alimentando il rischio di un ennesimo scempio ambientale.

“La responsabilità di queste scelte ricade su più livelli istituzionali, ma a pagare sono sempre gli stessi: cittadini e territorio,” concludono Palmisano, Furore e Morra. Il Movimento chiede un’immediata inversione di rotta, a tutela della salute pubblica e della legalità ambientale, e ribadisce la necessità che sia la Regione, e non gli enti locali delegati, a pronunciarsi sulle autorizzazioni per impianti di simile impatto.

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