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Brindisi

Utin del Perrino a rischio, Caroli lancia l’allarme: “Situazione al limite, dubbi sulla reale tenuta del reparto”

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia attacca: “Non bastano le smentite della Asl, la denuncia arriva da un esponente della stessa maggioranza. Il reparto rischia il collasso operativo”

L'ospedale Perrino di Brindisi

L'ospedale Perrino di Brindisi

BRINDISI - La tenuta dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Perrino di Brindisi è di nuovo al centro delle polemiche, e questa volta l’allarme arriva dall’interno della stessa maggioranza regionale. A riportare la questione sotto i riflettori è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luigi Caroli, che ha commentato con toni durissimi le dichiarazioni del collega del Partito Democratico Maurizio Bruno, delegato alla Protezione Civile, il quale ha scritto che “le donne brindisine rischiano di non poter più partorire nella provincia di Brindisi”.

“Se un esponente del centrosinistra scrive una cosa del genere, le rassicurazioni della direzione generale della Asl non bastano certo a cancellare i dubbi”, ha dichiarato Caroli. Non si può ridurre tutto a una battaglia politica dell’opposizione quando a parlare è un consigliere di maggioranza, che non ha certo interesse a colpire il proprio governo”.

Il rappresentante di Fratelli d’Italia ha sottolineato come l’UTIN del Perrino si trovi in una condizione critica, con l’arrivo di un nuovo primario previsto per il 1° maggio, chiamato a gestire una realtà sull’orlo del collasso organizzativo. Caroli ha puntato il dito contro le attuali soluzioni tampone, come il ricorso a professionisti esterni, medici in pensione o provenienti da altre province, pagati con tariffe maggiorate, che non sarebbero in grado di garantire continuità nei turni e assistenza adeguata alle emergenze neonatali.

“La verità è che le gravide sotto la 34ª settimana vengono ancora trasferite in altri ospedali”, ha denunciato Caroli, aggiungendo che la copertura dei turni di reperibilità è stata affidata – con ordine di servizio – ai pediatri della Pediatria del Perrino, una scelta che, secondo il consigliere, viola la normativa contrattuale. La reperibilità, infatti, non può essere imposta fuori dalla propria unità operativa complessa, né si può pretendere che un medico copra due reparti contemporaneamente.

“Il problema non è solo mantenere aperto il reparto, ma garantire un livello minimo di sicurezza e assistenza per madri e neonati. E al momento – ha concluso Caroli – dubito fortemente che questo sia possibile”.

L’intervento del consigliere rilancia una questione delicata che, al di là delle appartenenze politiche, chiama in causa la tenuta del sistema sanitario brindisino e il diritto alla salute delle cittadine del territorio.

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