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Andria

Interramento della ferrovia: la fine dei lavori slitta a settembre 2025, treni in funzione solo nel 2027

La consigliera regionale Grazia Di Bari denuncia l'odissea quotidiana cui sono sottoposti i pendolari: tra ritardi, corse saltate e stazioni provvisorie. Il sopralluogo con l'assessore regionale Debora Ciliento

Grazia Di Bari

Grazia Di Bari

ANDRIA - Ancora un rinvio per il completamento dell’interramento della linea ferroviaria di Ferrotramviaria ad Andria. Durante un sopralluogo ai cantieri, effettuato nella mattinata di oggi con la partecipazione della consigliera regionale del M5S Grazia Di Bari e dell’assessora ai Trasporti Debora Ciliento, è emerso che la fine dei lavori, inizialmente prevista per la fine del 2023, slitterà per la quarta volta in soli 3 anni.

L’ultima scadenza indicata, quella del 30 maggio 2025, sarebbe stata già superata da una nuova ipotesi di proroga a settembre 2025, dovuta a ritardi nell’esecuzione delle opere di segnalamento e nei collaudi finali. Solo al termine di queste fasi sarà possibile procedere con l’elettrificazione della linea, con una data realistica per il ripristino dei treni fissata non prima del 2027.

Durante il sopralluogo, la consigliera Di Bari ha evidenziato alcuni progressi concreti: i binari risultano quasi del tutto posati, la palazzina servizi è già stata realizzata, mentre la rotatoria di viale Gramsci sta profondamente modificando l’assetto viario urbano. «Il cantiere avanza, anche grazie all’impegno dell’assessora Ciliento – ha dichiarato Di Bari – ma i pendolari continuano a pagare il prezzo più alto».

Le lamentele degli utenti si moltiplicano: ritardi improvvisi, treni bloccati in aperta campagna, corse cancellate senza preavviso. In caso di interruzioni, i bus sostitutivi risultano spesso insufficienti, con viaggiatori costretti a restare a terra o a viaggiare stipati in piedi per decine di chilometri.

Non sono mancati i disagi anche in occasione dello spostamento del capolinea, comunicato pochi giorni prima di Natale 2024, che ha costretto studenti e lavoratori a modificare i propri tragitti quotidiani. A tutto questo si è aggiunto l’aumento dei costi: dal 1° gennaio 2025, infatti, i biglietti e gli abbonamenti sono rincarati, nonostante un servizio che, nelle parole degli utenti, viene definito «sempre più scadente».

«È evidente che gli investimenti europei stiano trasformando Andria – ha aggiunto Di Bari – ma non si può ignorare il disagio quotidiano di migliaia di cittadini del Nord Barese. Servono tempi certi e rispetto per chi continua a subire ritardi, stress e costi aggiuntivi per un’opera che sembra allontanarsi ogni volta che ci si avvicina».

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