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Strage di gatti per il coronavirus felino in Puglia, scatta la petizione per un farmaco salvavita. Il video

La raccolta firme ha già superato quota 3.900 adesioni. In campo la Lndc che chiede a gran voce un intervento urgente del Ministero della Salute

Strage di gatti in Puglia per la polmonite

Strage di gatti in Puglia per la polmonite

Strage di gatti per il coronavirus felino in Puglia

BARI - Un farmaco efficace esiste, ma in Italia non può ancora essere usato legalmente. La LNDC Animal Protection ha lanciato una petizione nazionale per chiedere al Ministero della Salute l’immediata autorizzazione all’uso veterinario del Gs-441524, molecola antivirale in grado di trattare con successo la peritonite infettiva felina (FIP), una malattia virale ad altissimo tasso di mortalità che uccide migliaia di gatti ogni anno.

Dal suo lancio, avvenuto nei primi giorni di aprile, la raccolta firme ha già superato quota 3.900 adesioni, ma secondo l’associazione non sono ancora sufficienti per smuovere l’inerzia burocratica che blocca la registrazione ufficiale del farmaco in Italia.

La FIP, causata da una mutazione del coronavirus felino (FCoV), è particolarmente diffusa in colonie, rifugi e allevamenti, dove l’alta densità felina ne favorisce la trasmissione. Nella sua forma conclamata, la patologia è letale in oltre il 95% dei casi. Il Gs-441524, derivato del remdesivir utilizzato contro il Covid, è stato approvato nel Regno Unito nel 2021 e ha dimostrato elevati tassi di guarigione.

Ma in Italia, l’iter normativo resta in stallo. E mentre le evidenze scientifiche si moltiplicano, ogni giorno centinaia di animali malati restano senza accesso a una cura efficace, costringendo i proprietari più disperati a ricorrere al mercato nero, dove circolano preparati privi di controlli, tracciabilità e garanzie di sicurezza.

La richiesta di approvazione è sostenuta anche dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE) e dalla FECAVA, che da tempo esortano i governi europei a legalizzare l’uso clinico del farmaco. In Italia, la questione è approdata anche in Parlamento, grazie a un’interrogazione presentata dalle deputate Eleonora Evi, Patrizia Prestipino e Lia Quartapelle Roggiani, ma finora senza risposte concrete.

La petizione è indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci, al Direttore generale della sanità animale Pierdavide Lecchini e alla Dott.ssa Angelica Maggio, dirigente del settore farmaci veterinari.

“Ogni giorno senza un’autorizzazione costa vite”, denuncia Piera Rosati, presidente nazionale della LNDC. “Nel 2025 non è accettabile che chi ha un gatto malato di FIP sia costretto a scegliere tra l’impotenza e la clandestinità. Abbiamo una cura sicura, già in uso in altri Paesi. Serve solo la volontà politica di sbloccare questo iter e dare una possibilità concreta di sopravvivenza a migliaia di animali”.

La petizione può essere firmata online al link https://chng.it/8J5fjT2TKn. LNDC invita tutti i cittadini, veterinari, volontari e amanti degli animali a firmare e diffondere l’appello. Ogni firma può fare la differenza per un gatto condannato, oggi, senza motivo.

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