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La giornata mondiale
28 Aprile 2025 - 06:44
Sicurezza sul lavoro - archivio
BARI – In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che si celebra ogni anno il 28 aprile, la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, lancia un grido d'allarme sulla situazione regionale. "Se l'obiettivo di questa giornata è promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in Puglia la strada da percorrere è ancora lunga", afferma con fermezza.
I numeri parlano chiaro: nel 2024, nella sola regione pugliese, si sono registrate oltre 28.000 denunce di infortunio all'Inail, con una media impressionante di quasi 80 casi al giorno, e 74 vittime sul lavoro. Dati che per Bucci rivelano "un problema culturale profondo, alimentato dal cinismo di imprenditori che sacrificano la salute e la vita dei lavoratori in nome del profitto".
"Per troppi datori di lavoro – denuncia la segretaria – la sicurezza e la prevenzione non sono investimenti, ma costi da evitare. È ora di smetterla di parlare di fatalità o di 'morti bianche'. Quella a cui assistiamo è una vera e propria strage programmata, frutto di scelte consapevoli che violano il rispetto delle norme e della vita umana".
A rafforzare il quadro drammatico interviene il report 2024 dell’Ispettorato nazionale del lavoro: su 12.246 ispezioni, il 72,6% ha evidenziato irregolarità riguardanti contratti e sicurezza. Dei 18.859 lavoratori controllati, ben 12.981 sono risultati esposti a violazioni delle norme sulla salute e sicurezza, una percentuale del 68%.
"Si tratta – ribadisce Bucci – di un sistematico tentativo di aggirare e violare le tutele previste dalla legge, un comportamento inaccettabile che mette a rischio quotidianamente migliaia di uomini e donne".
La Cgil Puglia, spiega Bucci, è impegnata in prima linea, collaborando con l'Inail per la formazione di lavoratori e delegati, in particolare nei settori a rischio come edilizia e agricoltura, attraverso la produzione di materiale informativo anche in più lingue. Tuttavia, la sindacalista avverte che "non si può parlare seriamente di sicurezza senza affrontare il problema del precariato diffuso", che rende i lavoratori vulnerabili e timorosi di rivendicare i propri diritti.
Bucci chiede anche "un sistema serio di qualificazione delle imprese, non interventi superficiali come quelli proposti dall'attuale Governo", oltre a "potenziare gli organici degli organismi ispettivi e creare una banca dati efficace per il coordinamento delle azioni di vigilanza".
Un passaggio fondamentale sarà rappresentato anche dal referendum dell'8 e 9 giugno, che propone di estendere nei settori privati la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore. "Spesso – osserva Bucci – è proprio nelle lunghe catene di subappalto che si annidano gravi rischi per i lavoratori".
La segretaria conclude con un appello accorato: "Se davvero vogliamo onorare la memoria di chi perde la vita sul lavoro, dobbiamo assumere una responsabilità collettiva. Senza una cultura della sicurezza, del lavoro stabile, della formazione e dei controlli, ogni cordoglio ufficiale suonerà ipocrita e offensivo".
Richiamandosi infine all'articolo 41 della Costituzione, Bucci ricorda che "l'iniziativa economica privata non deve arrecare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. È questo il fondamento di una società civile".
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