Antonello De Gennaro escluso dalla competizione elettorale. Il candidato sindaco della lista “L’altra Taranto” non potrà partecipare alle elezioni per eleggere il nuovo primo cittadino di Taranto. Al momento di depositare la lista, infatti, sono state ravvisate alcune irregolarità che ne hanno determinato l’esclusione.
È stato lo stesso De Gennaro, nel tardo pomeriggio di oggi, a spiegare in un lunga conferenza cosa è accaduto. «Quando siamo andati nell’ufficio elettorale del Comune - ha raccontato - al momento di verificare le 350 firme prodotte per presentare la lista ci è stato fatto rilevare che alcune delle firme non erano valide perché quegli stessi firmatari avevano già firmato per altre liste. Da qui l’esclusione».
Per De Gennaro si è trattato di un sabotaggio in piena regola: «Mi hanno mandato dei cavalli di Troia che si sono infiltrati tra i firmatari proprio per sabotare la mia lista e la mia candidatura. Hanno venduto Taranto ai loro interessi. Ora partono le denunce, ho già appuntamento con il Questore nei prossimi giorni».
L’esclusione dalle elezioni non compromette, tuttavia, il suo impegno in questa campagna elettorale:«Io ho già vinto perché in queste settimane ho scoperto l’affetto, la grande stima e la fiducia che i cittadini nutrono nei miei confronti. Volevo dare a Taranto un contributo di trasparenza e legalità. Visto che non sarò sindaco lo farò attraverso ilcorrieredelgiorno.it. Così posso tornare a fare il mio lavoro di giornalista».
De Gennaro non ha mancato di rivelare chi, a suo dire, avrebbe fatto parte della sua squadra di governo se avesse vinto le elezioni: «Avrei portato a Taranto come vicesindaco Rocco De Franchi(già vicesindaco nella prima amministrazione Melucci, ndr), Barbara Valenzano come assessore all’ambiente e poi ancora Lea Cosentino(già direttore generale della Asl di Bari, ndr) e una avvocatessa che occupa una posizione apicale all’Agenzia delle Dogane. Dirò di più: si erano offerti loro. Avevo contattato anche l’economista Carlo Cottarelli per fondare una società fatta da tifosi per rilevare e gestire il Taranto Calcio».
Naturalmente non sono mancate invettive contro vecchi amministratori («Melucci ha dissipato tutti i soldi che aveva risparmiato Ippazio Stefàno» e aspiranti sindaci. Attacchi in particolare a Luca Lazzàro, candidato sindaco del centrodestra, e, soprattutto, all’indirizzo di Francesco Tacente, candidato della coalizione civica-Lega, e al «suo mentore Michele Pelillo».
A sorpresa, però, sono arrivate parole di elogio per altri due candidati: «Mirko Di Bello ha lavorato bene e ha fatto un signor programma. Mi auguro che il ballottaggio sia proprio tra Di Bello e Piero Bitetti. Anzi, spero che Bitetti diventi sindaco, perché è l’unico che ha esperienza amministrativa e politica, non come certi ragazzetti che prendono ordini da Massafra». Poi l’elogio di un altro giovane, non un candidato sindaco ma un candidato al consiglio comunale: «Mattia Giorno è un ragazzo per bene e preparato, purtroppo nel Pd vanno avanti le vecchie mummie».
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