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Le elezioni

Università di Bari, ufficiali i sei candidati al rettorato. Nessuna donna in corsa

Elezioni fissate per il 21 e 22 maggio. In assenza di maggioranza assoluta, possibile ballottaggio a giugno. Il nuovo rettore resterà in carica fino al 2031

L'Ateneo di Bari

L'Ateneo di Bari

BARI - Sono sei, tutti uomini, i candidati ufficiali alla successione di Stefano Bronzini alla guida dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, in vista delle elezioni per il nuovo rettore, che si svolgeranno il 21 e 22 maggio 2025. La scadenza per la presentazione delle candidature era fissata a mezzogiorno di oggi, 23 aprile, e l’Ateneo ha comunicato l’elenco completo dei nomi in lizza.

A contendersi il prestigioso incarico sono Paolo Ponzio, Alessandro Bertolino, Roberto Bellotti, Nicola Decaro, Luigi Palmieri e Danilo Caivano. Nessuna candidata donna ha presentato domanda, fatto che riapre il dibattito sulla scarsa rappresentanza femminile nei vertici accademici, nonostante i progressi registrati in altri settori universitari.

Ora gli uffici competenti dell’Università sono al lavoro per verificare la validità delle domande e la sussistenza di tutti i requisiti previsti dal bando. I candidati devono infatti essere professori ordinari a tempo pieno, avere una valutazione positiva nelle attività di ricerca e didattica, non aver subito sanzioni disciplinari o sospensioni nei 10 anni precedenti e non ricoprire cariche o incarichi incompatibili secondo lo statuto dell’Ateneo.

Il nuovo rettore resterà in carica fino al 2031. Se nella prima votazione non sarà raggiunta la maggioranza assoluta delle preferenze, si tornerà alle urne il 28 e 29 maggio. In caso di ulteriore mancato quorum, si procederà al ballottaggio tra i due candidati più votati, che si terrà il 4 e 5 giugno.

L’Università di Bari si prepara dunque ad una fase cruciale, non solo per l’elezione di una figura di vertice, ma anche per definire la rotta che guiderà l’Ateneo nei prossimi anni, in un contesto accademico e sociale sempre più complesso e competitivo. La sfida sarà non solo di gestione e visione, ma anche di rappresentanza e inclusività.

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