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Grottaglie

Leonardo, le stoccate della Fiom a Crosetto

I metalmeccanici della Cgil commentano le dichiarazioni del ministro della Difesa

Guido Crosetto

Guido Crosetto

«Il ministro Crosetto più che concentrarsi su operazioni di carattere finanziario, come l’ingresso di partner stranieri in Leonardo Aerostrutture, farebbe bene, insieme al governo di cui fa parte, a programmare ed occuparsi di politica industriale e quindi, nel caso di Leonardo, di come si intende rilanciare il settore dell’aeronautica civile».

Sono Francesco Brigati e Pasquale Caniglia, rispettivamente segretario generale Fiom Taranto e segretario con delega a Leonardo, a commentare le recenti dichiarazioni rilasciate dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, nei giorni scorsi a Taranto ad un’iniziativa politica di Fratelli d’Italia. In quell’occasione il ministro della Difesa, rispondendo ad una precisa domanda sul possibile ingresso del fondo sovrano arabo Pif in Leonardo Aerostrutture aveva valutato l’eventualità come positiva dal momento che significava che l’azienda era appetibile sul mercato estero con conseguenza positive per l’occupazione. Ma quello che non convince Brigati e Caniglia è anche il passaggio sul fatto che l’operazione con il fondo arabo sarebbe legato ai 300 milioni di euro di perdite annue accumulate da Leonardo Aerostrutture oltre al fatto che a concorrere alla crisi della Divisione è la mancanza di una compagnia aerea italiana di bandiera.

«Non è vero che la Divisione Aerostrutture accumula perdite esclusivamente a causa della crisi che sta attraversando Boeing», rimarcano i due segretari della Fiom Cgil di Taranto, bensì al fatto «che non si è mai voluto diversificare la produzione nonostante le numerose richieste in tal senso avanzate dal sindacato nei diversi incontri tenuti sia con l’azienda che con le istituzioni locali e Regionali. Perdite che chiamano in causa la cattiva gestione manageriale che non ha mai preso in seria considerazione, insieme al governo, la diversificazione, appunto, della produzione che potesse mantenere i conti in positivo e rilanciare la divisione». Adesso, invece, con le dichiarazioni rese dal ministro Crosetto «scopriamo – incalzano Brigati e Caniglia – che il governo in realtà è d’accordo con questa operazione finanziaria a discapito di una eventuale e  graduale delocalizzazione. Inoltre, vorremmo capire se Crosetto quelle dichiarazioni le ha rese in qualità di ministro della Difesa o come ex presidente del consorzio Aiad (la federazione delle Aziende italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, ndc)».

Quanto verificatosi, sostengono ancora Francesco Brigati e Pasquale Caniglia, «conferma le preoccupazioni espresse in più di un’occasione dalla Fiom e cioè che la scelta di attivare una partnership dell’ad Cingolani è di fatto condivisa dal governo. Per questo riteniamo necessario – concludono i due sindacalisti – aprire una discussione  con il governo, rispetto ad un settore strategico come l’Aerostrutture e quindi l’aeronautica civile, per sapere come si traguardano gli obiettivi di diversificazione e di rilancio del settore».

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