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Giornata della Terra
22 Aprile 2025 - 07:13
Un esempio di orto urbano
BARI – Una vera e propria rinascita del legame tra persone e natura sta prendendo forma in tutta la Puglia, dove cresce con forza il fenomeno degli orti urbani, collettivi, didattici e a scopo terapeutico. L’occasione per tracciare un bilancio arriva in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra, celebrata il 22 aprile e istituita dalle Nazioni Unite nel 1970, a sostegno dell’ambiente e della sostenibilità.
A rilanciare i dati è Coldiretti Puglia, che sottolinea come l’interesse per l’agricoltura urbana sia oggi alimentato non solo da motivazioni economiche, ma anche dal desiderio crescente di trascorrere tempo all’aperto, coltivare cibo sano e condividere prodotti genuini con amici e familiari. Da Altamura a Monopoli si moltiplicano gli “orti in affitto”, appezzamenti curati in sinergia tra agricoltori e cittadini, dove ciascuno partecipa alla semina e alla raccolta di ortaggi freschi.
Accanto agli spazi collettivi, anche giardini e balconi privati si trasformano in micro-orti, con coltivazioni di pomodori, lattughe, zucchine, melanzane, piselli, fagioli, ceci e piante aromatiche. Una tendenza che coinvolge sempre più famiglie, molte delle quali hanno deciso di non vendere i terreni ereditati, ma di mantenerli attivi per imprese agricole e piccoli allevamenti. Altri ancora hanno acquistato poderi anche in zone svantaggiate, avviando produzioni di olio, vino o allevamento di galline e cavalli.
La spinta arriva anche dalle istituzioni locali, che in quasi 3 capoluoghi su 4 (73%) hanno attivato orti pubblici in concessione, per un’estensione totale di oltre 2,17 milioni di metri quadrati, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Ogni comune stabilisce regole diverse: alcuni affidano i lotti annualmente con piccoli canoni, altri riservano gli orti a fasce d’età specifiche o aprono bandi con tariffe modulabili in base al reddito.
A coltivare non sono più solo gli anziani, ma anche giovani appassionati e neofiti, attratti da uno stile di vita più sano e consapevole. In loro supporto nasce una nuova figura: il “tutor dell’orto”, messo a disposizione da Campagna Amica, per trasmettere tecniche e conoscenze di base.
L’orto, oggi, si reinventa anche negli spazi più piccoli e nei contesti urbani. Esistono modelli portatili da ufficio, verticali per ottimizzare spazio, ecologici per il riciclo creativo, oppure rialzati per chi ha difficoltà motorie. Secondo Coldiretti, realizzare un orto da 20 metri quadrati “chiavi in mano” comporta una spesa media di circa 300 euro, comprensiva di terriccio, vasi, sementi, strumenti e fertilizzanti.
Ma per ottenere buoni risultati non basta l’investimento iniziale. È fondamentale scegliere un’area soleggiata e ventilata, conoscere la stagionalità delle colture, garantire un’irrigazione costante ma non eccessiva e proteggere le piante da parassiti e gelate, soprattutto nei mesi di transizione climatica. Meglio evitare l’uso indiscriminato di pesticidi e optare per metodi naturali.
Questa nuova stagione agricola urbana rappresenta una vera rivoluzione culturale, che unisce economia circolare, educazione ambientale e socialità. Coltivare un orto non è più solo un’attività hobbistica, ma una risposta concreta al bisogno di sostenibilità e radicamento nei territori, capace di generare valore, consapevolezza e bellezza.
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