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I dati

L'esercito dei lavoratori pugliesi che non si ferma neanche a Pasqua: oltre 230 mila dipendenti in servizio

La regione è tra le prime in Italia per incidenza di lavoro festivo. Turismo, ristorazione, sanità e commercio trainano l’occupazione, ma aumentano i sacrifici durante le festività

Sono in tanti a lavorare nel giorno di Pasqua

Sono in tanti a lavorare nel giorno di Pasqua

BARI – Mentre la Puglia si conferma una delle mete più ambite per le vacanze di Pasqua, è anche tra le regioni dove si lavora di più durante i giorni festivi.

Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi CGIA di Mestre, sono 230.400 i lavoratori dipendenti pugliesi che saranno in servizio tra Pasqua e Pasquetta, pari al 23,5% del totale degli occupati nella regione. Una quota tra le più alte in Italia, che riflette da un lato il dinamismo del tessuto economico pugliese, dall’altro il crescente peso del lavoro nei settori che non si fermano mai.

Il dato pone la Puglia al sesto posto a livello nazionale per incidenza di occupati festivi, al pari del Friuli Venezia Giulia e alle spalle di Sardegna, Liguria, Abruzzo, Lazio e Sicilia. Un risultato che si lega direttamente alla forte vocazione turistica della regione, che proprio in occasione delle festività primaverili richiama milioni di visitatori in cerca di cultura, natura ed enogastronomia.

A lavorare anche nei giorni di festa sono soprattutto gli addetti del comparto alberghiero e della ristorazione, dove la percentuale di lavoro festivo raggiunge picchi del 70,2%. A seguire ci sono il settore sanitario e delle case di cura, con 774.500 dipendenti in servizio a livello nazionale, e il commercio con 689.900 unità. Insieme, questi tre comparti coprono il 60% del totale dei lavoratori festivi in Italia.

A livello generale, in tutto il Paese saranno oltre 5 milioni le persone al lavoro durante il ponte pasquale, tra domenica 20 e lunedì 21 aprile. Di questi, 1,3 milioni sono autonomi – come agricoltori, commercianti, artigiani e ambulanti – mentre 3,8 milioni sono lavoratori dipendenti, spesso impiegati in settori a ciclo continuo o nei servizi essenziali. Un dato in crescita negli ultimi dieci anni, anche a causa della liberalizzazione degli orari commerciali introdotta dal governo Monti.

«Nonostante l’aumento dei flussi turistici, dietro le quinte c’è un esercito silenzioso che garantisce accoglienza, assistenza, mobilità e sicurezza anche durante le feste», si legge nel rapporto CGIA. Una condizione che coinvolge un’ampia fascia di lavoratori pugliesi, il cui contributo spesso rimane invisibile, ma è essenziale per far funzionare l’economia regionale nei momenti di maggiore afflusso.

Se si guarda al panorama europeo, l’Italia si colloca nella parte bassa della classifica dei Paesi UE per percentuale di lavoratori dipendenti attivi nei festivi, con un 20,4% nel 2023, contro una media europea del 20,6%. Ben al di sopra la percentuale nei Paesi Bassi (38,6%), Malta (35,8%) e Finlandia (35,4%), mentre la Germania è ultima con il 14,6%.

La Puglia, insomma, non è solo terra di vacanze ma anche di lavoro instancabile, soprattutto quando il resto del Paese si ferma. Dietro ogni tavolo apparecchiato, ogni corsia d’ospedale, ogni negozio aperto e ogni treno in movimento, c’è il volto di chi continua a lavorare anche a Pasqua, contribuendo in silenzio alla vitalità della regione.

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