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Bari

Otto ore in sala operatoria per salvare una paziente colpita da un tumore raro

All’ospedale “Di Venere” eseguito un intervento ad altissima complessità con chirurgia citoriduttiva e chemioterapia ipertermica. Operazione riuscita, la donna è stata dimessa

L'ospedale Di Venere di Bari

L'ospedale Di Venere di Bari

BARI – Una lunga e delicatissima operazione chirurgica, durata ben 8 ore, ha permesso di asportare una carcinosi peritoneale da una paziente oncologica grazie all’impiego di tecniche altamente specialistiche. L’intervento si è svolto nei giorni scorsi all’interno del blocco operatorio dell’ospedale “Di Venere” di Bari, dove l’équipe di Chirurgia Generale diretta dal dottor Michele Simone ha affrontato uno dei quadri clinici più complessi nel campo della chirurgia oncologica.

La carcinosi peritoneale rappresenta una fase avanzata della malattia tumorale, in cui le cellule maligne si diffondono nella membrana che riveste l’intera cavità addominale. Si tratta di una complicanza, spesso legata al cancro del colon-retto, che richiede un approccio multidisciplinare e strutture ad alta specializzazione.

Per rimuovere completamente le lesioni tumorali, i medici hanno eseguito una chirurgia citoriduttiva, combinando più tecniche chirurgiche a seconda dell’estensione delle metastasi. Terminata la fase di asportazione, è stata avviata la procedura HIPEC, acronimo di Hyperthermic Intraperitoneal Chemotherapy, un trattamento che prevede l’infusione di farmaci chemioterapici direttamente nella cavità addominale a temperature elevate, comprese tra 41 e 43 gradi. Il calore potenzia l’efficacia della chemio e consente di colpire anche le cellule tumorali residue, difficili da individuare a occhio nudo.

«Si è trattato di un intervento di estrema difficoltà, che solo pochi centri nel Sud Italia sono in grado di eseguire», ha spiegato il dottor Simone, che è anche direttore del Dipartimento Area Chirurgica della ASL Bari. «Abbiamo maturato nel tempo le competenze necessarie per affrontare questi casi in sicurezza, grazie a risorse professionali e tecnologiche di alto livello».

Il successo dell’operazione è stato possibile anche grazie alla perfetta sinergia tra le squadre di Chirurgia, Anestesia e Rianimazione, che hanno seguito passo dopo passo la paziente, la quale ha reagito positivamente sia all’intervento sia al trattamento post-operatorio. Il decorso è stato regolare e la donna è stata dimessa nei giorni scorsi, in buone condizioni generali.

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