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Xylella, “A rischio l’olivicoltura di un intero territorio”

Dopo il caso a Minervino Murge, CIA Puglia chiede interventi urgenti: “Serve un Commissario straordinario per fermare la diffusione del batterio”

Un uliveto devastato dalla xylella

Un uliveto devastato dalla xylella - foto da Teatro Naturale

ANDRIA – Il livello di allerta è altissimo. A 48 ore dalla scoperta della Xylella su un olivo di Minervino Murge, il timore che il batterio si diffonda in tutta la provincia di Barletta-Andria-Trani è diventato concreto. A lanciare l’allarme è Francesco Losito, componente di CIA Puglia, che invita istituzioni e amministrazioni locali a prendere atto della gravità della situazione e ad attivarsi immediatamente con misure di contenimento e prevenzione.

Il pericolo non riguarda solo le aree colpite, ma interi settori di territorio lasciati all’incuria, dove il vettore della malattia – la famigerata sputacchina – può facilmente proliferare indisturbato. Cunette, siepi, fondi agricoli non coltivati e in stato di abbandono rappresentano una minaccia silenziosa ma attivissima.

Tra i punti critici segnalati, l’area della Masseria Papparicotta, in agro di Andria, balza in cima alla lista delle emergenze. «Parliamo di una vasta proprietà dell’Ente Provincia BAT, dove vigneti e oliveti risultano quasi completamente abbandonati», spiega Losito. «In contesti del genere il batterio trova terreno fertile per attecchire e moltiplicarsi, mettendo in pericolo l’intero patrimonio agricolo della zona».

Losito chiede che i Comuni facciano la loro parte con controlli e sanzioni nei confronti di chi non rispetta gli obblighi di manutenzione dei terreni. «Arature, fresature, trinciature: sono operazioni fondamentali che devono essere attuate ovunque servano, anche con ordinanze e provvedimenti specifici per chi persiste nell’inerzia».

A fargli eco è il conte Onofrio Spagnoletti Zeuli, presidente del Comitato Promotore della Provincia CIA BAT: «Andria e la BAT rappresentano la culla della grande olivicoltura italiana. Non possiamo accettare che per ritardi istituzionali vengano compromesse migliaia di aziende e un paesaggio che ha valore non solo economico, ma anche identitario e culturale».

A sollevare la necessità di un’azione istituzionale più incisiva è anche Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani: «La Regione Puglia sta facendo il massimo, ma l’estensione del territorio e l’urgenza della minaccia impongono un salto di qualità. Chiediamo al Governo di nominare un Commissario straordinario, dotato di poteri speciali e risorse adeguate, per accelerare gli interventi di contenimento, rigenerazione e riconversione».

Sicolo sottolinea anche un altro aspetto preoccupante: lo sviluppo di nuove varianti del batterio, che rende ancora più complessa la gestione della crisi. «Serve un fronte comune tra Regione, Governo e Unione Europea per finanziare la ricerca scientifica, sostenere i reimpianti e restituire potenziale produttivo alle zone colpite. Il tempo è ormai un lusso che non possiamo più permetterci».

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