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Lecce

Il Barocco Leccese verso il riconoscimento come patrimonio culturale immateriale Unesco

Avviato il percorso per l’inserimento dell’arte barocca salentina nell’Atlante regionale dei cammini. Il progetto coinvolge Regione, Provincia e Comune in una cabina di regia condivisa

Incontro sul percorso del Barocco Leccese patrimonio dell'Unesco

Incontro sul percorso del Barocco Leccese patrimonio dell'Unesco

LECCE – Il Barocco Leccese si prepara a compiere un salto decisivo verso la tutela e la valorizzazione internazionale. È stato presentato ufficialmente, nella sede della Provincia, il progetto congiunto di Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Lecce che mira a inserire il patrimonio barocco del Salento nell’Atlante regionale dei cammini culturali e, soprattutto, a candidarlo nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.

L’iniziativa, sostenuta da un finanziamento regionale già pari a 300.000 euro, è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola, il presidente della Provincia Stefano Minerva e la sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone. La presentazione ha segnato una tappa fondamentale nel percorso avviato nel 2023, con la sottoscrizione della convenzione tra gli enti promotori.

“Il Barocco Leccese non è solo bellezza artistica, è identità, memoria e motore economico per l’intero territorio salentino”, ha dichiarato Matrangola. “Grazie a una strategia condivisa e a risorse mirate, stiamo creando una rete di percorsi barocchi che sarà integrata nell’Atlante regionale dei cammini e che confluirà nel dossier di candidatura all’UNESCO, costruito con il supporto di un Comitato scientifico e con il coinvolgimento attivo degli attori locali”.

A guidare il percorso, la Provincia di Lecce nel ruolo di ente capofila, che ha già avviato la costituzione di una cabina di regia istituzionale con il Comune di Lecce. “Il barocco non è solo un tratto architettonico – ha affermato il presidente Minerva – ma rappresenta la storia e il volto artistico del nostro territorio. Per questo, insieme alla Regione, stiamo costruendo un progetto ambizioso che coinvolge amministrazioni, università, scuole, associazioni e tutte le componenti sociali capaci di raccontare il valore di questo patrimonio”.

La volontà di portare il Barocco Leccese al riconoscimento UNESCO affonda le radici in una lunga storia di impegno istituzionale. “Già nel mio primo mandato da sindaca, nel 1998, avevo avviato un percorso per la tutela del barocco cittadino – ha ricordato Poli Bortone –. Oggi raccogliamo quella visione e la concretizziamo in un’azione amministrativa strutturata e condivisa, che guarda all’internazionalizzazione del nostro patrimonio come obiettivo strategico di sviluppo culturale e turistico”.

Domani sarà pubblicato l’Avviso per la Manifestazione d’interesse volto ad allargare il Comitato Promotore a soggetti pubblici e privati, tra cui Comuni della provincia, enti religiosi, fondazioni, associazioni, imprese, enti del Terzo Settore e istituzioni culturali. Il Comitato avrà un ruolo centrale nella programmazione strategica delle attività di valorizzazione e nell’elaborazione del fascicolo da presentare all’UNESCO.

A supportare l’intero iter saranno la Segreteria Tecnica Organizzativa, con sede a Palazzo dei Celestini, e il Comitato Tecnico-Scientifico, incaricato di fornire consulenza scientifica e culturale per la candidatura. Ne fanno parte dirigenti, funzionari e referenti dei tre enti promotori, tra cui Anna Maria Candela e Alessandro Viva per la Regione, Antonio Perrone e Carmelo Calamia per la Provincia, Angelo Tondo, Claudia Branca e Teresa Magrini per il Comune di Lecce.

La volontà condivisa è trasformare il Barocco Leccese in un simbolo riconosciuto a livello mondiale, non solo per la sua straordinaria espressione artistica, ma come testimonianza viva di cultura, identità e comunità. Un processo ambizioso che parte dal territorio per parlare al mondo.

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