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Bari

La Puglia vara la legge per il Terzo Settore: "Non fornitori, ma alleati del welfare"

Approvato in Commissione il disegno di legge per valorizzare gli enti non profit: 10.163 realtà attive, motore sociale del territorio

Ruggiero Mennea

Ruggiero Mennea

BARI – La Regione Puglia compie un passo fondamentale nella costruzione di un welfare partecipato, approvando all’unanimità in III Commissione consiliare lo schema di disegno di legge dedicato alla promozione dell’attività degli enti del Terzo Settore. Il testo, fortemente voluto dal consigliere delegato al Welfare Ruggiero Mennea, è frutto di un percorso condiviso e sarà presto sottoposto al vaglio definitivo del Consiglio regionale.

L’obiettivo della proposta normativa è chiaro: riconoscere e sostenere il ruolo strategico del Terzo Settore, inteso non più come semplice erogatore di servizi, ma come partner essenziale dell’amministrazione pubblica nella progettazione e gestione delle politiche sociali. Un cambio di paradigma che si fonda sui principi della sussidiarietà e della solidarietà organizzata, pilastri del modello pugliese di welfare.

In Puglia sono attivi oltre 10.163 enti del Terzo Settore, distribuiti tra ambiti che spaziano dalla cultura alla sanità, dalla protezione civile allo sport, dall’istruzione alla cooperazione internazionale. Un patrimonio umano e professionale che rappresenta un’autentica infrastruttura sociale.

Secondo i dati aggiornati, 5.240 enti risultano iscritti al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) per trasmigrazione, tra cui 1.911 Organizzazioni di Volontariato e 2.496 Associazioni di Promozione Sociale. A questi si aggiungono 2.966 nuove iscrizioni, con 616 ODV, 1.870 APS, 20 enti filantropici, 4 società di mutuo soccorso e 456 altri enti. Completano il quadro 1.957 imprese sociali, attive in diversi settori e capaci di generare innovazione, inclusione e cittadinanza attiva.

“Questa legge – ha dichiarato Ruggiero Mennea – è il frutto di un dialogo vero, non solo formale. Il Terzo Settore è una risorsa irrinunciabile, in grado di costruire risposte concrete ai bisogni sociali. Non si tratta solo di erogare servizi, ma di costruire relazioni di fiducia, capitale sociale e coesione. È una visione che mette al centro le persone e le comunità”.

A rafforzare il messaggio è intervenuta anche Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, che ha sottolineato come il provvedimento si inserisca “in un percorso di governance partecipativa che punta a rendere più efficace e incisiva l’azione degli enti sul territorio. Esperienza, competenza e prossimità sono il valore aggiunto che queste realtà offrono ogni giorno”.

Il disegno di legge, che si avvia ora verso l’approvazione definitiva, propone una struttura normativa organica e innovativa, superando la tradizionale logica di scambio tra pubblico e privato per dar vita a alleanze stabili e durevoli, capaci di generare impatto positivo, benessere diffuso e una cultura della corresponsabilità.

Con questa iniziativa, la Puglia si conferma una delle regioni più attente alla valorizzazione del tessuto sociale organizzato, promuovendo un welfare inclusivo, aperto e radicato nei territori. Un modello che guarda al futuro senza dimenticare il valore del lavoro di comunità.

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