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Settimana Santa
16 Aprile 2025 - 09:23
I Riti a Carosino
Parlare delle tradizioni e dei riti della Settimana Santa che si svolgeranno nel nostro Sud, a Taranto e in tutta la sua provincia in particolare, avrà anche quest’anno un sapore e una intimità tutta particolare. Ciò non solo a causa delle guerre e di quella in Europa che ci appare così drammaticamente vicina, ma anche e prima di tutto, della fede e della speranza a fronte delle quali, pure chi crede di non credere, è chiamato a sperimentare la Misericordia di Dio.
E allora ecco che ci vengono incontro proprio i riti della Settimana Santa e le stesse tradizioni di questo veramente unico periodo dell’anno, Essi ci (ri)donano comunque un momento di riflessione tinteggiato di amaro, nello scenario angusto dei “misteri” pasquali portati in processione che provvedono a ricordarcelo. Ma non tutto è perduto e finisce qui, poiché sappiano bene che proprio questi “Misteri” sono essi stessi portatori di speranza e misericordia, al solo pensiero che dopo sta per giungere la Santa Pasqua.
Anche Carosino, nel suo piccolo, si inserisce nel novero delle cittadine pugliesi e joniche in particolare, che osservano con grandi parate processionali questa pia tradizione religiosa pasquale. In questa ridente area dell’entroterra tarantina si possono ancora riscontrare proprio quegli atteggiamenti penitenziali, che richiamano direttamente alla mestizia dell'attuale periodo, attraverso la pratica dei Riti della Settimana Santa. Tutto è cominciato anche qui, già il venerdì precedente la domenica delle Palme, con la consueta processione detta Via Matrix, in cui da queste parti si accosta la Vergine Addolorata alla celebrazione dei “Sette Dolori”, ma anche alle fatiche e alle miserie del vivere di ciascuno di noi penitenti.
La consueta grande Processione dei Misteri di questo 2025 a Carosino, si arricchisce poi di una particolare ricorrenza, inerente la nascita ufficiale del locale “Comitato Riti della Settimana Santa". Infatti quest'anno si ricorda il quarantesimo anniversario dall'introduzione degli attuali riti così come li conosciamo, che si tennero per la prima volta proprio nel lontano 5 aprile 1985. A propiziare questa usanza fu a quei tempi l’iniziativa di Vito D'Antona e Michele Campo supportati poi, negli anni immediatamente successivi, da altri devoti come Angelo Avrusci, Franco Fiorino, Angelo Tria, Ciro Lecce, i fratelli Franco e Lillino Manigrasso. In quell'anno fatidico dell'85, per consentire che il corteo raggiungesse veramente tutti i fedeli della locale comunità, con il benestare dell'allora parroco l’amato don Angelo Marzia, si decise di svolgere per la prima e unica volta il corteo processionale con un itinerario lungo ben 3 km.
Ma la storia di quei giorni e della Processione dei Misteri di Carosino, non si fermò certo li. Infatti con le prime offerte raccolte, fu possibile realizzare i simulacri di "Cristo all'orto", "Cristo alla colonna", "Ecce Homo" e "La Caduta", plasmati dal maestro cartapestaio leccese Di Donfrancesco, allievo del noto Pietro Indino. Gruppo statuario che ad arricchire gli altri due simulacri da tempo presenti in parrocchia: quelli di "Gesù Morto" e dell' "Addolorata". Tornando ai nostri giorni e con l’arrivo del Giovedì Santo e la Coena Domini, anche a Carosino si entra nel vivo del triduo pasquale, coi riti religiosi e quelli preparativi del Venerdì Santo. Tra questi, come si diceva all’inizio, spicca senza dubbio anche quello relativo alla Processione dei Misteri, un corteo religioso sempre molto prolungato nella sua imponenza, con la presenza dei diversi simulacri di cui vi abbiamo parlato, effigianti momenti salienti della passione di Cristo. Il Corteo religioso prenderà pure nel 2025 il via dalla chiesetta di San Francesco (sita in c.so Umberto), per ritornare nella chiesa parrocchiale Santa Maria delle Grazie verso la Mezzanotte del venerdì col sabato santi. Se da un lato tutto ciò richiama anche qui folle di fedeli devoti o anche semplici spettatori, dall’altro è pure la parte per così dire culinaria e gastronomica a farla da padrone in questo periodo.
Rispetto a una volta, quando appena dopo l’alba le donne anziane portavano ai forni pubblici leccornie di ogni genere, oggi sono i forni casalinghi che “fervono” di preparativi già dall’inizio della settimana pasquale. In entrambi i casi si giunge comunque alla giornata del Sabato Santo, che si impernia principalmente nella cosiddetta quanto immancabile “Messa di Mezzanotte”. Un vero e proprio preludio quest’ultima, non solo figurativo della Pasqua di Resurrezione, ma anche ulteriormente festoso della giornata che, qui a Carosino, acquista un significato religioso tutto particolare poichè, da tempo immemorabile, questa cittadina jonica suole festeggiare maestosamente anche la Madonna delle Grazie di Carosino, co-pratrona della di questa comunità e tanto amata anche nel circondario per le numerose grazie dispensate. E non è finita qui. In questa festività tradizionalmente ricorrente nel Lunedì di Pasqua, si ricorda pure la caratteristica e rinomatissima giornata del “Carusinieddu” la quale, da secoli anch’essa, va a concludere le ricorrenze pasquali di questa cittadina, richiamando nel paese in questi giorni, frotte di forestieri intenti a godersi la festa, le bande musicali con i fuochi pirotecnici e la riconosciuta ospitalità dei Carosinesi, fatta anche di buon vino locale.
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