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Regione Puglia

Definitiva la doppia preferenza di genere: “Colmato un grave ritardo democratico”

La presidente del Consiglio regionale Loredana Capone: “Strumento indispensabile per garantire equità nell’accesso alle cariche pubbliche. Oggi solo 8 donne su 50 consiglieri”

Consiglio regionale pugliese

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BARI – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza con 28 voti favorevoli e 9 voti contrari (Emiliano, Amati, Leo, Mazzarano, Laricchia, Galante, Casili, Barone e Di Bari), la proposta di legge di modifica alla legge elettorale regionale.  

Nel corso del dibattito è emerso che i voti contrari sono derivati dal dissenso per aver cassato dal testo giunto all’esame dell’Aula, l’inammissibilità della lista in caso di non rispetto della parità di due sessi nella sua composizione.  

Con l’approvazione della nuova norma elettorale che introduce la doppia preferenza di genere, la Regione Puglia compie un passo decisivo verso la parità di rappresentanza, allineandosi finalmente alla normativa nazionale. A sottolinearlo è la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, che ha definito la decisione dell’assemblea legislativa “un atto politico di grande rilevanza”.

“Si colma un ritardo che ci vedeva indietro rispetto ad altre regioni d’Italia”, ha dichiarato Capone. “Con questo voto, la Puglia si adegua alla legge nazionale, ma soprattutto dimostra senso di responsabilità e rispetto verso tutti i cittadini e le cittadine”.

Il provvedimento approvato impone ai partiti e alle coalizioni di garantire un’equa rappresentanza di genere nelle liste elettorali, attraverso l’introduzione della possibilità per gli elettori di esprimere due preferenze, purché di sesso diverso. Un meccanismo che si pone come correttivo a un sistema politico ancora fortemente sbilanciato, come dimostrano i numeri attuali: su 50 consiglieri regionali, soltanto 8 sono donne.

Capone ha però espresso rammarico per la mancata approvazione della proposta di legge inizialmente avanzata, che prevedeva l’esclusione delle liste non conformi ai criteri di parità, sostituita nella versione definitiva da una sanzione pecuniaria. “Sarebbe stato un segnale più forte e incisivo”, ha sottolineato.

Nel suo intervento, la presidente ha voluto ringraziare pubblicamente le associazioni, i movimenti e tutte le realtà che hanno sostenuto questa battaglia, definendola una conquista di civiltà e un passaggio fondamentale per rendere realmente inclusiva la partecipazione politica.

“La doppia preferenza è uno strumento che non possiamo più considerare accessorio: è essenziale per costruire un futuro in cui l’accesso alle istituzioni non sia più condizionato dal genere”, ha concluso Capone, evidenziando come la norma appena approvata sia un segnale di svolta che la Regione non poteva più rimandare.

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