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15 Aprile 2025 - 08:08
Il ministro Adolfo Urso a Brindisi
BRINDISI – Giornata cruciale per il futuro industriale del territorio brindisino quella di ieri: il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presieduto un tavolo tecnico in Prefettura, affrontando temi centrali come il lavoro, la reindustrializzazione dell’area di Cerano e il rilancio della chimica di base.
All’incontro hanno preso parte le autorità locali, i rappresentanti istituzionali e le sigle sindacali, convocati per fare il punto su uno dei processi più delicati e strategici del territorio: la riconversione energetica e produttiva dell’area industriale brindisina.
Le prime reazioni non si sono fatte attendere. A commentare positivamente l’esito del tavolo è stato il segretario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, che ha definito l’incontro come una conferma della direzione intrapresa dal governo.
“È stata una tappa importante che testimonia la determinazione dell’esecutivo nel sostenere Brindisi in un percorso di rilancio industriale. Quello che stiamo vivendo è un passaggio che potremmo definire storico: la decarbonizzazione, infatti, si sta rivelando un volano per lo sviluppo economico e per l’occupazione”, ha dichiarato D’Attis.
“Il polo industriale brindisino è tornato a suscitare interesse concreto da parte degli investitori: sono ben 46 le manifestazioni di interesse raccolte per nuovi insediamenti sul territorio”, ha evidenziato il parlamentare azzurro, sottolineando il valore del lavoro sinergico portato avanti con l’esecutivo nazionale.
“Proseguiamo su questa strada, con coerenza e determinazione”, ha concluso.
È stato un confronto denso di aspettative. Tra i protagonisti del tavolo anche la FAILM, che ha partecipato con le sue 6 rappresentanze sindacali elette all’interno delle aziende collegate al sito.
L’incontro era stato richiesto in occasione dello sciopero del 31 marzo, promosso dal coordinamento delle RSU del polo chimico con l’adesione di FAILM, CGIL, COBAS, CONFIAL e FISMIC. In quella giornata i lavoratori avevano chiesto un faccia a faccia diretto con il Ministro, per esporre le preoccupazioni crescenti sul fronte occupazionale e sulla tenuta del sistema industriale locale, legato alla filiera di Eni Versalis.
Durante l’incontro in Prefettura, i sindacati promotori della mobilitazione hanno consegnato al ministro un documento unitario con le principali rivendicazioni. A parlare per la FAILM è stato il segretario generale nazionale Claudio Capodieci, che ha sottolineato l’urgenza di integrare il protocollo siglato tra Eni Versalis e i sindacati chimici, coinvolgendo anche le organizzazioni escluse dal tavolo iniziale.
La FAILM ha posto 4 richieste chiave al ministro Urso. La prima riguarda il rafforzamento delle tutele per i lavoratori dell’indotto. La seconda è l’attivazione di un impegno economico diretto da parte di Eni Versalis per queste maestranze. In terzo luogo, si chiede la nomina di un commissario straordinario per arrivare alla definizione di un Accordo di Programma specifico. Infine, la creazione di un tavolo territoriale permanente presso la Prefettura, che coinvolga anche le associazioni datoriali, per monitorare l’attuazione degli impegni.
La FAILM ha espresso apprezzamento per la disponibilità al confronto dimostrata dal Ministro e per il costante lavoro di mediazione svolto dalla Prefettura di Brindisi. Tuttavia, la risposta ottenuta – che rimanda ogni decisione al tavolo nazionale previsto per il 2 maggio presso il MIMIT, dopo un primo rinvio dal 29 aprile – è stata giudicata insufficiente e deludente.
“Le decisioni nazionali troppo spesso calano dall’alto, senza un reale ascolto dei territori”, ha dichiarato Capodieci, evidenziando che chi vive quotidianamente le dinamiche locali deve avere voce nelle scelte strategiche.
Nei prossimi giorni, la FAILM convocherà assemblee nei luoghi di lavoro insieme alle RSU, per informare i lavoratori sugli esiti del confronto e definire le prossime iniziative a sostegno della vertenza, che resta aperta e centrale per il futuro occupazionale del polo chimico brindisino.
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