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Bari

Un ulivo per ricordare le missioni di pace: la città abbraccia il messaggio della Terra Santa

L’alberello, simbolo di dialogo e riconciliazione, sarà piantato in un luogo pubblico. A donarlo l’associazione “L’Isola che non c’è” dopo le missioni a Kiev, Mosca e nei luoghi della cristianità di Mons. Filippo Santoro e Al Bano

L'incontro a Bari al termine della missione di pace - foto "L'isola che non c'è -Latiano"

L'incontro a Bari al termine della missione di pace - foto "L'isola che non c'è -Latiano"

BARI - Un piccolo ulivo sarà presto piantato nel cuore della città per celebrare lo spirito delle missioni di pace promosse nel 2023 e nel 2025 dall’associazione culturale “L’Isola che non c’è”. Un gesto semplice ma ricco di significato, che intende lasciare una traccia duratura delle iniziative svolte a Kiev, Mosca e nei giorni scorsi in Terra Santa, nel segno del dialogo tra i popoli.

La cerimonia di consegna della pianta, simbolo universale di pace e fratellanza, si è svolta nella Sala degli Specchi della Prefettura di Bari, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte i protagonisti dell’ultima missione. Il sindaco Vito Leccese ha ricevuto l’ulivo direttamente dalle mani dei rappresentanti dell’associazione.

A rappresentare la delegazione che ha visitato la Terra Santa erano presenti l’arcivescovo emerito di Taranto Filippo Santoro, il cantante Al Bano Carrisi e il giornalista Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione.

L’incontro è stato aperto dalla proiezione di un videomessaggio del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che ha denunciato con fermezza quanto sta accadendo a Gaza, parlando di “una catastrofe vergognosa”.

Sulla scia di queste parole, monsignor Santoro ha ripercorso i momenti più toccanti dei cinque giorni trascorsi in Terra Santa, tra Gerusalemme, Betlemme e Nazareth. Un’esperienza che ha definito “straordinaria”, durante la quale, ha raccontato, i tre componenti del gruppo hanno “percepito in modo concreto la presenza di Dio fatto uomo”.

Le tappe del viaggio hanno incluso anche incontri significativi con bambini di diverse religioni, in particolare nella Scuola Terra Santa College di Gerusalemme, dove Al Bano ha interpretato una commovente versione dell’Ave Maria di Gounod. Altrettanto intensa è stata la visita a un centro per minori disabili a Betlemme, fino al momento in cui il cantante ha intonato l’Ave Maria nella suggestiva Grotta dell’Annunciazione di Nazareth.

“Sono momenti che non dimenticherò mai”, ha detto Al Bano, lanciando nuovamente una provocazione che porta con sé da anni: “Perché non istituire un Ministero per la Pace?”

Franco Giuliano, raccogliendo lo spunto, ha auspicato che un giorno possa arrivare una risposta concreta, ricordando come l’ideale della pace fosse alla base anche dell’Unione Europea, ispirata da figure come Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi.

Nel suo intervento, il prefetto di Bari Francesco Russo ha sottolineato il ruolo della Puglia come terra naturalmente vocata al dialogo. Il sindaco Leccese ha ribadito con forza che “Bari è città di pace, accogliente per tradizione e crocevia di culture e religioni”.

L’ulivo, ha annunciato il primo cittadino, sarà collocato in un luogo simbolico della città, così che tutti possano ricordare le missioni svolte e il messaggio di unità e fratellanza che la Puglia continua a promuovere nel mondo.

Insieme alla pianta, l’associazione donerà anche una copia del medaglione benedetto da Papa Francesco e recentemente consegnato al patriarca Pizzaballa. Lo stesso medaglione sarà offerto anche alla città di Brindisi, indicata come altro presidio di pace e accoglienza nel Mediterraneo.

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