La Puglia continua a perdere abitanti. Secondo i dati del censimento permanente dell’Istat aggiornati al 31 dicembre 2023, la popolazione residente è scesa a 3.890.661 unità, registrando una diminuzione di 17.022 persone rispetto all’anno precedente. Il calo, pari a -0,4%, conferma un trend ormai consolidato e preoccupante.
Più della metà dei residenti vive tra le province di Bari e Lecce, che insieme raccolgono il 51,1% della popolazione pugliese. Il quadro tracciato dall’Istat evidenzia come la contrazione demografica sia alimentata soprattutto da due fattori negativi: il saldo naturale (ovvero la differenza tra nascite e decessi) e il saldo migratorio interno, entrambi in territorio negativo. I modesti contributi positivi provenienti dall’immigrazione estera e da aggiustamenti statistici non riescono a compensare le perdite.
Nel 2023 si è raggiunto un nuovo minimo storico di natalità. I nati sono stati soltanto 25.591, in calo di 710 unità rispetto al 2022. Parallelamente, si registra una lieve riduzione della mortalità, con 1.256 decessi in meno rispetto all’anno precedente. Il tasso di mortalità scende infatti dall’11,4 all’11,1 per mille. Le province in cui si osserva il calo più marcato sono quelle di Foggia e Lecce.
Il dato anagrafico segna un costante invecchiamento della popolazione. L’età media sale da 46,0 a 46,4 anni. Le province più giovani risultano essere Barletta-Andria-Trani e Foggia, con un’età media rispettivamente di 44,9 e 45,5 anni. All’opposto, Lecce e Brindisi fanno registrare i valori più alti, con 47,5 e 47,0 anni.
Le donne rappresentano il 51,2% della popolazione pugliese, superando gli uomini di quasi 95 mila unità. Una differenza che si spiega in gran parte con la maggiore longevità femminile, un tratto ormai tipico dell’invecchiamento demografico italiano.
Sul fronte dell'immigrazione, la popolazione straniera residente è in lieve crescita. Gli stranieri censiti sono 147.269, con un aumento di 5.124 unità rispetto al 2022, pari al 3,8% della popolazione regionale. Arrivano da 170 Paesi diversi, con una netta prevalenza di cittadini provenienti da Romania (19,8%), Albania (13,5%) e Marocco (7,8%).
La distribuzione della popolazione segue l’asse dei principali centri urbani. Nei tre comuni con oltre 100.000 abitanti – Bari, Taranto e Foggia – vive il 16,7% dei residenti pugliesi. Una quota leggermente inferiore a quella che risiede nei comuni di media grandezza, tra 20.001 e 50.000 abitanti, che accolgono il 23,8% della popolazione totale.
La fotografia restituita dall’Istat rivela una regione che invecchia, si spopola e si svuota di giovani, confermando le difficoltà strutturali di un sistema demografico in profonda crisi, che necessita di politiche incisive per invertire una tendenza ormai decennale.