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Bari
11 Aprile 2025 - 16:22
Il convegno sul covid-19 al Miulli
ACQUAVIVA DELLE FONTI — Cinque anni dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19, la sanità pugliese fa il punto sulle lezioni apprese e guarda avanti con una richiesta chiara: continuare a investire per rafforzare il sistema pubblico. È questo il messaggio forte emerso nel corso del convegno "Covid-19, 5 anni dopo: cosa abbiamo imparato?", organizzato all’Ospedale Generale Regionale Miulli, nel cuore della Città metropolitana di Bari.
A sottolineare l'importanza della giornata è stato Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, che ha rimarcato come la pandemia abbia dimostrato l’urgenza di non trattare la sanità alla stregua di una semplice infrastruttura. "Servono risorse, personale qualificato e sicurezza", ha affermato con forza. "È fondamentale investire ancora, potenziare il nostro sistema e proteggere gli operatori sanitari, troppo spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali".
La mattinata è stata arricchita anche dalla proiezione del documentario "Erreconzero – From Alarm To Awakening", con la presenza in sala del regista Andrea Ferrante e del produttore Vito Schirone, che hanno raccontato il dietro le quinte di un’opera capace di catturare il lato umano della lotta al virus.
Moderato dal direttore sanitario del Miulli, Vitangelo Dattoli, l’incontro ha visto la partecipazione di figure istituzionali e sanitarie di primo piano. Presente Monsignor Giuseppe Russo, governatore dell’Ospedale Miulli, oltre a Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e oggi parlamentare europeo, Fabrizio Celani, direttore sanitario del Miulli durante i mesi più critici dell'emergenza, e Luigi Fruscio, direttore generale dell'ASL Bari.
Nel corso del dibattito, Piemontese ha ricordato come la Puglia sia stata capace di aumentare i posti in terapia intensiva da 300 a oltre 450, con ulteriori 130 letti in arrivo grazie ai fondi del PNRR. "All'inizio non avevamo alcuna conoscenza del virus", ha dichiarato l’assessore, "ma abbiamo reagito con prontezza, rafforzando le strutture ospedaliere e sostenendo i nostri operatori".
Antonio Decaro e Raffaele Piemotese
Dal canto suo, il direttore del Dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro, ha evidenziato il ruolo chiave giocato dall’Ospedale Miulli durante il picco della pandemia. "Abbiamo garantito 200 posti letto, salvando migliaia di vite. Le nostre decisioni, spesso in anticipo rispetto alle linee guida nazionali, ci hanno permesso di diventare un modello di riferimento", ha sottolineato Montanaro.
A chiudere i lavori, un auspicio carico di umanità e speranza è arrivato dal vescovo di Bari-Bitonto, Monsignor Giuseppe Satriano: "Mi auguro che questa esperienza dolorosa lasci in eredità un rinnovato impegno verso la cura e la centralità della persona".
Il convegno ha rappresentato così non solo un’occasione di bilancio, ma anche un momento di riflessione sulle sfide future, affinché quanto vissuto non vada dimenticato e diventi invece motore di cambiamento per una sanità sempre più forte e vicina ai cittadini.
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