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Sanità
11 Aprile 2025 - 07:52
Ambulanze del 118 - archivio
TARANTO — La rabbia è ormai incontenibile. Gli autisti soccorritori del 118 e gli autisti Asl della Puglia alzano la voce contro quella che definiscono una vera e propria ingiustizia istituzionale.
Il M.A.S.T. - Movimento Autisti Soccorritori del 118 di Regione Puglia e Taranto ha denunciato pubblicamente l'esclusione incomprensibile di queste figure dall’indennità di rischio finanziata dalla Regione.
Secondo la denuncia, il beneficio economico è stato riservato esclusivamente a medici e infermieri, ignorando del tutto chi ogni giorno assicura operatività al sistema di emergenza. Gli autisti, infatti, svolgono un ruolo cruciale nei soccorsi, lavorando fianco a fianco con il personale sanitario e affrontando condizioni di estremo rischio. "Non siamo più disposti a tollerare questo trattamento", tuonano i rappresentanti del movimento, "non entreremo in servizio fino a quando non ci sarà rispetto".
Le condizioni di lavoro, spiegano i lavoratori, sono al limite della sopportazione. Turni estenuanti, carenza cronica di personale, esposizione quotidiana a rischi biologici, fisici e ambientali, oltre al crescente fenomeno del burnout, logorano una categoria già provata dall’indifferenza politica. La situazione è ancora più critica per i tanti lavoratori che, da oltre due anni, attendono di essere stabilizzati nel servizio di emergenza. Sono rimasti sospesi in un limbo fatto di precarietà e silenzi istituzionali, senza certezze né risposte concrete.
La denuncia è chiara: si tratta di una profonda ingiustizia che mortifica la dignità di chi rischia la vita per salvare quella degli altri. "Se sarà necessario fermare il sistema, lo faremo", annunciano senza mezzi termini i rappresentanti del M.A.S.T. "Vogliamo vedere chi sarà in grado di garantire la copertura dei turni e la continuità del servizio sanitario".
Le richieste avanzate sono precise e non più rinviabili. In primo luogo, il movimento pretende il riconoscimento dell’indennità di rischio anche per il personale autista delle ASL e per gli autisti soccorritori del 118. Poi, rivendicano la formale inclusione contrattuale di queste figure tra i beneficiari previsti per il personale sanitario che opera nelle emergenze. Infine, viene sollecitata la stabilizzazione immediata di tutti i lavoratori ancora in attesa di assunzione nel servizio di emergenza regionale.
La protesta è ormai arrivata a un punto di non ritorno. "La nostra pazienza è finita", ribadiscono con fermezza. Se queste rivendicazioni continueranno a cadere nel vuoto, il M.A.S.T. è pronto a intraprendere ogni forma di mobilitazione necessaria, fino all’interruzione dei servizi, per difendere la dignità e la sicurezza di una categoria che, oggi più che mai, reclama il giusto riconoscimento.
Il riepilogo delle richieste dei lavoratori e gli aspetti chiave della vertenza:
Richieste principali del M.A.S.T. | Dettaglio |
---|---|
Estensione indennità di rischio | Includere anche gli autisti soccorritori e il personale autista delle ASL |
Inclusione contrattuale | Riconoscere formalmente queste figure tra il personale sanitario emergenziale |
Stabilizzazione dei lavoratori precari | Assunzione immediata dei lavoratori in attesa da oltre 2 anni |
La complessità del lavoro degli autisti soccorritori
Condizioni di lavoro | Descrizione |
---|---|
Turni massacranti | Carichi di lavoro eccessivi a causa della cronica carenza di personale |
Rischi biologici e ambientali | Esposizione quotidiana a virus, batteri, sostanze chimiche e situazioni climatiche estreme |
Stress psicofisico | Alto rischio di burnout dovuto alla pressione costante e alle emergenze quotidiane |
Precarietà lavorativa | Lavoratori in attesa di assunzione da oltre 2 anni senza garanzie contrattuali |
Assenza di riconoscimento istituzionale | Esclusione dai benefici economici previsti per il personale sanitario emergenziale |
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Testata: Buonasera
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