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L'intervento
10 Aprile 2025 - 15:57
Lo stand della Puglia al Vinitaly 2025 a Verona
BARI - Cala il sipario sull’edizione 2025 di Vinitaly, la più grande vetrina internazionale dedicata al mondo del vino. Tra i protagonisti indiscussi della rassegna veronese, la Puglia si conferma in prima linea, ribadendo la sua centralità nel panorama vitivinicolo nazionale. Confagricoltura, presente con uno stand istituzionale di rilievo, ha avuto modo di incontrare buyer italiani e stranieri, addetti ai lavori e stampa specializzata, rilanciando l'immagine di una regione che continua a investire nella qualità e nell’innovazione.
I numeri fotografano chiaramente il peso del settore: con oltre 90.000 ettari coltivati a vite, la Puglia è oggi la prima regione d’Italia per quantità di vino prodotto, superando 1,4 milioni di ettolitri nel corso del 2024 (fonte ISTAT). Sono 29 le denominazioni DOC riconosciute, 4 le DOCG e 6 le IGT che tutelano i vitigni di eccellenza locali, tra cui spiccano il Primitivo, il Negroamaro e il Nero di Troia.
Il Primitivo, in particolare, sta vivendo una stagione d’oro: secondo i dati elaborati da Circana per Vinitaly, le vendite nella grande distribuzione hanno registrato una crescita del 12,3% rispetto al 2023, con 7,5 milioni di litri commercializzati e un prezzo medio intorno ai 6,20 euro a bottiglia. Numeri che confermano la straordinaria vitalità commerciale di questa varietà.
"I nostri imprenditori mi hanno riferito di incontri estremamente proficui a Verona", ha dichiarato Massimiliano Del Core, presidente di Confagricoltura Bari-Bat. "Vinitaly è stata un’occasione preziosa per consolidare contatti e promuovere i nostri vini di qualità, rafforzando la vocazione all’export delle aziende di Bari e Bat, che vantano una competenza produttiva e commerciale riconosciuta a livello internazionale. Anche l'enoturismo sta crescendo e ci aiuta a far conoscere il nostro territorio".
Ma accanto all’entusiasmo, non mancano le preoccupazioni. Del Core non ha nascosto la forte inquietudine legata alle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, che minacciano di penalizzare duramente l’export italiano. "Il mercato americano vale il 25% delle esportazioni italiane di vino ed è strategico anche per la Puglia. I dazi rischiano di colpire non solo il settore vinicolo, ma anche altre eccellenze come olio, pasta e formaggi", ha spiegato il presidente.
Confagricoltura ha chiesto a gran voce un intervento deciso da parte dell’Unione Europea, sollecitando l’attivazione di un piano specifico che sfrutti le risorse residue del PNRR per sostenere la competitività delle imprese sui mercati internazionali. "Le nostre aziende non possono sopportare ulteriori costi. Bisogna spingere anche sulla diversificazione, puntando su mercati alternativi agli USA. È essenziale potenziare le iniziative B2B con le camere di commercio all’estero e con l'ICE, offrendo agli imprenditori nuove opportunità di crescita", ha concluso Del Core.
Confagricoltura è già al lavoro per mettere in campo strategie concrete che proteggano le filiere pugliesi e continuino a valorizzare un patrimonio agroalimentare che rappresenta un vanto per tutta l’Italia.
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