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Il caso

Scontro totale sull'Accordo Integrativo Regionale. Medici di famiglia sul piede di guerra

Il segretario regionale della Fimmg Antonio De Maria contro la decisione della Regione sull'intesa del 2007: "A rischio personale medico e infermieristico. Non lasceremo che venga smantellato ciò che abbiamo costruito"

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BARI – Si accende la tensione sul fronte della sanità territoriale in Puglia e le ripercussioni si fanno sentire forti anche su Bari, dove la decisione della Regione di superare l’Accordo Integrativo Regionale del 2007 rischia di avere conseguenze pesantissime. Il provvedimento, reso pubblico in queste ore, annulla di fatto il vecchio protocollo ancora in vigore, poiché la nuova intesa siglata a settembre 2024 non ha ancora ottenuto la ratifica ufficiale da parte della giunta regionale.

Il Segretario regionale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale Antonio De Maria, non usa mezzi termini: «Oggi la sanità territoriale pugliese viene drasticamente indebolita», denuncia. «Vengono messe in discussione conquiste sindacali frutto di anni di lavoro, riducendo sensibilmente i compensi e mettendo a serio rischio il futuro del personale di studio e degli infermieri, figure indispensabili per l’assistenza quotidiana ai cittadini».

Il clima è incandescente. La Fimmg ha già convocato il suo Consiglio regionale per valutare le iniziative da intraprendere e predisporre una strategia di mobilitazione da proporre nelle prossime assemblee con i medici di medicina generale.

«Non resteremo in silenzio di fronte a questa scelta che minaccia di cancellare anni di progressi nella nostra Regione», ha dichiarato con fermezza De Maria, sottolineando come Bari e tutta la Puglia non possano permettersi di perdere pezzi fondamentali del proprio sistema di cure territoriali, specialmente in un momento storico in cui si parla continuamente di rafforzamento dell’assistenza di prossimità.

La partita resta aperta e promette sviluppi imminenti, con il sindacato che si prepara a dare battaglia per difendere non solo i diritti dei lavoratori della sanità, ma anche la qualità dei servizi erogati ai cittadini pugliesi, con Bari in prima linea in questa vertenza regionale.

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