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Lecce e Brindisi
08 Aprile 2025 - 08:18
Il Tribunale di Lecce
LECCE - Cala la scure della giustizia sul processo scaturito dall’operazione Tripudium, che aveva portato alla luce un presunto sodalizio criminale attivo tra Trepuzzi e San Pietro Vernotico, nel cuore delle province di Lecce e Brindisi. Il giudice per l’udienza preliminare Marcello Rizzo ha emesso la sentenza: 22 condanne e 4 assoluzioni per gli imputati accusati di aver fatto parte dell’organizzazione. Quasi due secoli di carcere inflitti complessivamente.
Il blitz risale al 12 dicembre 2023, quando gli uomini della Squadra mobile misero a segno un'operazione ad ampio raggio, arrestando 12 persone. Dieci di loro erano state inizialmente accusate di associazione mafiosa, secondo l’articolo 416 bis del codice penale. Tuttavia, questa contestazione non era stata condivisa dal gip dell’epoca, Sergio Tosi, che nell’ordinanza aveva escluso il reato di mafia, decisione poi oggetto di ricorso fino alla Corte di Cassazione.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al vertice del gruppo ci sarebbe stato il trepuzzino Salvatore Perrone, indicato come il presunto capo della rete che avrebbe gestito traffici illeciti e coordinato le attività illecite sul territorio.
L’organizzazione, stando alle indagini, si sarebbe articolata in due distinti gruppi dediti principalmente allo spaccio di sostanze stupefacenti. Un meccanismo rodato, attivo nelle piazze di Trepuzzi e San Pietro Vernotico, che avrebbe assicurato guadagni costanti alla presunta struttura criminale.
Nel corso del procedimento, alcuni degli imputati hanno scelto la via della collaborazione con la giustizia. Tra questi, ha deciso di rompere il muro dell’omertà Alberto Sorio, fornendo elementi che potrebbero rivelarsi decisivi anche per ulteriori sviluppi investigativi.
La sentenza rappresenta un passaggio chiave in una vicenda che aveva scosso profondamente le comunità coinvolte, portando alla luce rapporti tra criminalità e traffico di droga in aree già segnate da fenomeni di degrado e illegalità.
Ora, con la conclusione del giudizio di primo grado, si apre la prospettiva di nuovi scenari processuali, mentre restano sotto osservazione le dinamiche criminali tra le province di Lecce e Brindisi, dove le forze dell’ordine mantengono alta la guardia per prevenire nuove infiltrazioni della Sacra Corona Unita.
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