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Bari

Dazi americani, rischio crollo per olio, vino e frutta

Il segretario Uila Puglia lancia l'appello: "La Puglia non può permettersi di perdere migliaia di posti di lavoro. Serve una risposta forte del Paese"

Le vendite dirette del cibo locale e gli acquisti a km zero tagliano anche del 60% lo spreco alimentare

Frutta e verdura

BARI – Crescono le preoccupazioni per il futuro dell’agroalimentare pugliese di fronte alla minaccia costituita dai dazi imposti dagli Stati Uniti. A lanciare l’allarme è Pietro Buongiorno, segretario generale della Uila Puglia, che guarda con apprensione all’impatto che queste misure potrebbero avere su un settore già segnato dalla fragilità della stagionalità e dalle incertezze dei mercati esteri.

"La filiera agroalimentare pugliese", sottolinea Buongiorno, "vale oggi quasi il 10% dell’export regionale verso gli USA, con un giro d’affari che sfiora i 650 milioni di euro sui 9 miliardi complessivi. Un peso rilevante, che espone il nostro sistema produttivo ai contraccolpi delle politiche protezionistiche". A rendere ancora più delicata la situazione è la scarsa diversificazione delle esportazioni pugliesi: quasi il 50% del valore è concentrato in poche categorie merceologiche, un fattore che rende il comparto più vulnerabile agli scossoni internazionali.

Nonostante i timori, i numeri degli ultimi mesi confermano una crescita decisa per l’agroalimentare di tutta la regione. L’export nel settore olivicolo ha registrato un vero e proprio boom, con un balzo del 60% rispetto all’anno precedente. Positive anche le performance del vino e dei prodotti da forno, con un incremento dell’11%, e ancora meglio il comparto ortofrutticolo, che segna un +17% in valore.

"Questi dati", osserva Buongiorno, "certificano la forza delle nostre eccellenze, sempre più apprezzate all’estero per qualità e identità. L’Istat conferma la crescita del valore della produzione agricola pugliese, nonostante non si registri un parallelo aumento dei volumi, segno che il nostro posizionamento di mercato è solido e riconosciuto".

In questo contesto, i riflettori sono puntati sulle principali città pugliesi, motori trainanti del comparto agroalimentare: da Bari a Taranto, passando per le campagne fertili di Foggia, fino alle produzioni di eccellenza della Bat e ai vigneti di Brindisi e Lecce, ogni territorio contribuisce con la propria specificità al successo del made in Puglia nel mondo.

Il segretario regionale della Uila rivolge un appello accorato: "Non possiamo permetterci di arretrare proprio adesso. Serve una reazione unitaria da parte del sistema Italia, per difendere le nostre imprese e i nostri lavoratori. Se i dazi dovessero entrare in vigore, ci troveremmo a competere con produzioni straniere a prezzi stracciati, come l’olio spagnolo, rischiando di veder crollare intere filiere locali".

Buongiorno conclude con un messaggio di responsabilità: "È necessario agire con equilibrio e visione strategica, evitando che il peso di queste scelte ricada sui lavoratori e sulle famiglie pugliesi. La Puglia ha costruito negli anni una reputazione solida e non possiamo permetterci di disperderla. È il momento di difendere con forza la nostra agricoltura e l’occupazione che genera".

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