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Inferno al pronto soccorso del San Paolo: paziente psichiatrico ferisce due infermieri

Violenza nella notte tra il 30 e il 31 marzo: due operatori sanitari aggrediti. La direzione della ASL Bari esprime solidarietà e condanna l’accaduto

Inferno al pronto soccorso del San Paolo: paziente psichiatrico ferisce due infermieri

L'ospedale San Paolo di Bari

BARI - Ancora un episodio di violenza ai danni del personale sanitario. Questa volta è accaduto all’interno del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Bari, dove nella notte tra il 30 e il 31 marzo due infermieri sono stati aggrediti da un paziente con disturbi psichiatrici, arrivato in codice arancione.

Il paziente era stato regolarmente preso in carico e sottoposto ai primi accertamenti diagnostici, tra cui esami ematochimici. Ma all’improvviso, senza alcun segnale premonitore, ha perso il controllo e si è scagliato contro i sanitari in servizio, colpendoli fisicamente.

I due operatori coinvolti, un uomo e una donna, hanno riportato ferite giudicate guaribili rispettivamente in cinque e otto giorni. Un’aggressione tanto rapida quanto violenta, che ha richiesto l’intervento del personale di vigilanza e la successiva denuncia dell’accaduto alle autorità competenti.

La direzione generale della Asl Bari, informata immediatamente dei fatti, ha condannato con fermezza l’episodio.

“Si tratta dell’ennesimo atto di violenza imprevedibile che colpisce chi lavora ogni giorno per garantire cure e assistenza”, ha dichiarato il direttore generale Luigi Fruscio, che ha voluto manifestare la propria vicinanza ai due infermieri aggrediti, contattandoli personalmente per esprimere solidarietà a nome di tutta l’azienda sanitaria. “La Asl – ha aggiunto – garantirà tutela legale e sostegno in tutte le sedi opportune”.

L’episodio riapre con forza il tema della sicurezza nei pronto soccorso, sempre più spesso teatro di episodi di tensione e aggressioni, specialmente nelle fasce notturne e nei confronti di personale in prima linea. Una problematica nota e purtroppo in crescita, che richiede risposte sistemiche e strumenti efficaci per prevenire e gestire situazioni di rischio.

La Asl ha già avviato una verifica interna su quanto accaduto, valutando ulteriori misure per potenziare i presidi di sicurezza, anche in collaborazione con le forze dell’ordine e con i referenti del servizio di salute mentale.

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