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Bari
02 Aprile 2025 - 09:54
Un ulivo colpito dalla xylella
BARI - Il fondo da 30 milioni di euro per rimettere in moto la rinascita agricola nelle aree devastate dalla Xylella fastidiosa è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto del Ministero dell’Agricoltura dell’11 febbraio 2025 che prevede aiuti economici alle imprese agricole colpite, attraverso reimpianti con cultivar di olivo resistenti e riconversioni verso altre 72 specie vegetali ammesse è dunque entrato in vigore.
A renderlo noto è Coldiretti Puglia, che accoglie con favore l’approvazione della misura, ma torna a sollecitare un secondo piano di rigenerazione, necessario per coprire i 115mila ettari di terreno agricolo che sono rimasti esclusi dal primo piano da 300 milioni di euro.
“Non basta quanto fatto finora: la malattia continua ad avanzare verso nord e il rischio è che l’intero comparto olivicolo pugliese venga cancellato”, fanno sapere da Coldiretti Puglia. “Servono interventi urgenti e coordinati, il pieno coinvolgimento delle istituzioni regionali, nazionali ed europee e una drastica semplificazione burocratica per rendere davvero efficaci le misure previste”.
Il decreto stanzia risorse per ripristinare il potenziale produttivo compromesso dalla Xylella, puntando sia sul reimpianto degli uliveti con varietà resistenti o tolleranti, come Lecciana, Leccio del Corno, Leccino e FS17, sia sulla sostituzione degli impianti con altre colture tra le 72 autorizzate dal Comitato fitosanitario nazionale.
Secondo Coldiretti, però, i numeri restano impietosi: sono appena 3 milioni gli ulivi reimpiantati rispetto ai 21 milioni distrutti dalla malattia, appena il 14 per cento del totale. Per accelerare la ripresa, il polo antixylella – che riunisce Coldiretti, UNAPROL e CAI – ha annunciato un programma di supporto alle aziende agricole, offrendo:
Fornitura di piante resistenti certificate di alta qualità
Mezzi tecnici per la lavorazione dei terreni e la cura degli impianti
Assistenza tecnica specializzata per progettazione e gestione
Consulenze agronomiche e fitosanitarie
Supporto all’accesso ai finanziamenti pubblici e privati
“La Xylella non è più un problema solo pugliese, ma nazionale ed europeo”, ha ribadito il presidente regionale Alfonso Cavallo. “Se il batterio continuerà a diffondersi senza controllo, l’Italia rischia di perdere non solo l’olio extravergine, ma anche un intero paesaggio rurale fatto di storia, biodiversità e attrattività turistica”.
Per rallentare l’avanzata della malattia, Coldiretti chiede anche un rafforzamento dei sistemi di monitoraggio e campionamento, con analisi di laboratorio tempestive, individuazione precoce dei focolai, rimozione obbligatoria delle piante infette e controllo dei vettori tramite tecnologie di rilevamento avanzate, inclusi i droni e il monitoraggio remoto.
Di seguito l’elenco completo delle 72 specie ammesse per la riconversione agricola nelle aree infette da Xylella fastidiosa subsp. pauca:
Feijoa, Acero campestre, Acero minore, Acero opalo, Actinidia, Corbezzolo, Cappero, Papaia, Carpino bianco, Carpinella, Pecan, Carrubo, Albero di Giuda, Cisto rosso, Cisto salvifoglio, Corniolo, Sanguinello, Coronilla, Nocciòlo, Azzeruolo, Biancospino, Cotogno, Erica, Nespolo del Giappone, Fusaggine, Faggio, Fico, Frassino maggiore, Orniello, Frassino meridionale, Agrifoglio, Noce, Ginepro coccolone, Ginepro fenicio, Ligustro, Melo, Mango, Nespolo comune, Gelso bianco, Gelso nero, Fico d’India, Carpino nero, Avocado, Pino d’Aleppo, Lentisco, Terebinto, Pioppo bianco, Melograno, Pero, Nashi, Cerro, Quercia spinosa, Farnetto, Leccio, Vallonea, Roverella, Sughera, Quercia virgiliana, Rosa selvatica, Lampone europeo, Mora di rovo, Pungitopo, Salice bianco, Sambuco nero, Sorbo domestico, Ciavardello, Tiglio selvatico, Tiglio nostrano, Olmo minore, Mirtillo Nero, Viburno, Vite.
Un patrimonio agricolo da salvare con misure concrete, risorse certe e un’azione unitaria. Solo così sarà possibile ridare speranza e futuro a migliaia di imprese agricole pugliesi e al cuore verde del Sud Italia.
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Testata: Buonasera
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