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Bari

Tributo 630, il Consiglio regionale approva la sospensione: "Stop ai pagamenti fino a verifiche sul Consorzio di Bonifica"

Via libera alla mozione bipartisan che chiede lo stop temporaneo delle cartelle agli agricoltori del Centro Sud Puglia. Casili (M5S): "Pagano senza ricevere servizi, ora basta. Il governo regionale rispetti il voto dell’Aula"

La sede del Consiglio regionale pugliese

La sede del Consiglio regionale pugliese

BARI - I contribuenti agricoli del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia possono tirare un primo sospiro di sollievo. Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato a maggioranza una mozione che impegna la Giunta a sospendere l’esazione del tributo 630, versato da anni dagli agricoltori per interventi di bonifica spesso mai realizzati.

Il documento, sottoscritto da esponenti del Movimento 5 Stelle, La Puglia Domani, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha ottenuto un consenso trasversale tra maggioranza e opposizione, al termine di un acceso consiglio monotematico che ha visto la partecipazione di numerosi consiglieri regionali e un confronto serrato con i rappresentanti dei territori.

Cristian Casili, consigliere pentastellato e primo firmatario della mozione, ha spiegato le ragioni dell’iniziativa: “È il risultato di un lavoro costruito ascoltando le voci degli agricoltori, che da troppo tempo ricevono cartelle esattoriali senza vedere un solo intervento reale sul territorio”.

La mozione prevede una sospensione delle procedure di riscossione del tributo, in attesa di una ricognizione dettagliata sullo stato delle opere di bonifica, sulla loro effettiva efficienza e manutenzione, e sull’esecuzione degli interventi di competenza pubblica. In altre parole, niente più pagamenti fino a quando non sarà chiaro se e cosa è stato fatto per giustificare quei costi.

La nostra battaglia – ha aggiunto Casili – è per la trasparenza e il rispetto dei cittadini. Non è accettabile che si continui a chiedere soldi per servizi che non vengono erogati”. E ha risposto duramente alle polemiche provenienti da alcuni settori della Giunta regionale: Le critiche scomposte che abbiamo ascoltato in Aula derivano da un nervosismo ingiustificato. Nessuno può mettere in discussione il diritto dei consiglieri a proporre mozioni o insinuare che dietro ci siano motivazioni elettorali. Il nostro unico obiettivo è tutelare gli agricoltori”.

A rafforzare la legittimità della mozione è arrivata anche una dichiarazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, che ha ricordato come il tributo possa essere sospeso, in casi specifici, per un periodo massimo di dodici mesi, previo decreto del Ministero dell’Economia.

Ora la palla passa alla Giunta Emiliano, che dovrà tradurre l’indirizzo politico espresso dal Consiglio in un intervento concreto presso il MEF, per bloccare temporaneamente le cartelle esattoriali in attesa della verifica tecnica sulle attività del Consorzio Unico.

La vicenda del tributo 630 ha alimentato per anni tensioni e proteste tra gli agricoltori pugliesi, soprattutto nelle zone interne e meridionali della regione, dove la mancanza di opere di bonifica, manutenzione dei canali e messa in sicurezza del territorio è sotto gli occhi di tutti.

“Questa mozione rappresenta una vera opportunità per cambiare rotta”, ha concluso Casili. “Il voto dell’Aula va rispettato. Ora ci aspettiamo che il governo regionale faccia la sua parte”.

Intanto nella stessa seduta consiliare è già arrivata la posizione del governo regionale: «La mozione sul consorzio di bonifica Centro Sud Puglia non potrà avere seguito nelle azioni della giunta. Alcuni elementi della mozione, nello specifico la sospensione dei contributi ex cod. 630 dovuti dagli agricoltori ai consorzi di bonifica, sono contrari alla legge».  

Il governo ha sostenuto, come in altri casi,  che né la Giunta, né il consiglio regionale possono sospendere il contributo. In proposito “il decreto legislativo 24 marzo 2025, n. 33, ha ribadito che la riscossione, se si verificano situazioni eccezionali a carattere generale o relative a un’area significativa del territorio tali da alterare gravemente lo svolgimento di un corretto rapporto con i contribuenti, può essere sospesa per non più di dodici mesi, con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze”.

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