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Topolino parla barese: il fumetto più amato d’Italia celebra i dialetti con cinque edizioni speciali

Nel nuovo numero del settimanale, la storia “Topolino e il ponte sull’oceano” viene pubblicata in versione romanesca, barese, torinese e veneziana. Un progetto che rende omaggio alla ricchezza linguistica del Paese. Copie speciali in edicola dal 2 aprile

Topolino in dialetto barese

Topolino in dialetto barese

BARI - Dopo il successo travolgente dell’edizione con Paperone che parlava in catanese, napoletano, milanese e fiorentino, Topolino torna a colorarsi dei suoni e dei ritmi dei dialetti italiani. Con il numero 3619, disponibile da mercoledì 2 aprile, il settimanale propone una nuova avventura in cinque versioni linguistiche, per raccontare le vicende del celebre topo Disney in un viaggio tra le tradizioni e le parlate locali d’Italia.

La storia scelta per l’occasione è “Topolino e il ponte sull’oceano”, scritta da Alessandro Sisti e illustrata da Marco Gervasio. Oltre alla consueta versione in italiano, i lettori delle regioni Lazio, Puglia, Piemonte e Veneto potranno trovarla tradotta in romanesco, barese, torinese e veneziano. Le edizioni speciali saranno disponibili solo nelle edicole delle rispettive aree geografiche, mentre tutte le versioni potranno essere acquistate anche in fumetteria, online su Panini.it e tramite il servizio Primaedicola.it, fino a esaurimento scorte.

A rendere ancora più unica questa uscita è la copertina tricolore firmata da Andrea Freccero, che vede Topolino nei panni di simbolo dell’unità nella diversità, in un’edizione che è già diventata oggetto del desiderio per collezionisti e appassionati.

Dietro l’ambizioso progetto editoriale c’è un team di linguisti coordinato dal professor Riccardo Regis, docente di Linguistica italiana all’Università di Torino e massimo esperto di dialettologia. Insieme a lui hanno lavorato Daniele Baglioni per il romanesco, Maria Carosella per il barese, Nicola Duberti per il torinese ed Enrico Castro per il veneziano. “Non mi aspettavo un riscontro così forte. Da vent’anni a questa parte, i dialetti stanno vivendo una nuova stagione di popolarità, grazie anche alla musica, al cinema e alle serie TV”, ha commentato Regis.

Anche il direttore editoriale di Topolino, Alex Bertani, ha espresso grande soddisfazione: “L’obiettivo era valorizzare la varietà linguistica italiana, ma quello che abbiamo ottenuto è stato molto di più: un’ondata di entusiasmo, orgoglio e senso di appartenenza che ha coinvolto lettori di tutte le età”.

Quella proposta da Topolino 3619 non è solo una trovata editoriale, ma un vero e proprio viaggio culturale che unisce generazioni e territori, riscoprendo il valore delle lingue locali come patrimonio vivo e identitario.

Una lettura imperdibile, che dimostra come anche un fumetto possa diventare strumento di educazione linguistica e memoria collettiva, portando con sé il fascino di parole antiche, accenti familiari e modi di dire che raccontano l’Italia più autentica.

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